Dopo il corteo storico: chi è stato Estore Visconti, signore di Monza (e come vedere la mummia)

Estore Visconti protagonista del Corteo storico di Monza 2019: ma chi era? Ecco la sua storia, quella del condottiero che ha battuto moneta in città. E di come vedere la sua (straordinaria) mummia.
Il grosso di Monza coniato da Estore Visconti
Il grosso di Monza coniato da Estore Visconti

È durata sei anni soltanto la parabola monzese del condottiero Estore Visconti, figlio illegittimo di Bernabò Visconti, all’epoca signore di Milano e di Beltramola de’ Grassi. Sei anni durante i quali il signore del Borgo di Modoetia e di tutte le sue terre, acclamato dal popolo nel 1407 e confermato da Ottobon Terzi, capo dei ghibellini che lo aveva liberato dalle prigioni del castello di Monza dove era stato rinchiuso dal duca Giovanni Maria Visconti, riuscì persino a coniare una moneta locale, il grosso monzese, l’unica mai battuta nelle terre del borgo.

La sua parabola terrena terminò da vinto dentro le acque del Lambro dove il suo corpo rimase, dice la storia, per tre mesi prima che ne venisse data degna sepoltura nel sottosuolo del duomo. A ucciderlo il 7 febbraio 1413, era stata una pietra lanciata da una spingarda dell’esercito di Filippo Maria Visconti che era riuscito a sottrargli lo scettro della signoria di Milano. Il masso lo colpì al collo del piede frantumandogli le ossa. Morì dissanguato tre giorni dopo.Ed è a questo punto che la storia e la leggenda di questo condottiero si fondono. Furono probabilmente le condizioni di umidità e il completo dissanguamento causato dalla devastante ferita a favorire la mummificazione quasi perfetta del suo corpo. Più di due secoli dopo la sua morte, nel 1698, il corpo ancora integro e riconoscibile di Estore Visconti venne riesumato in seguito ad alcuni lavori di manutenzione del pavimento del duomo. Tra le mani stringeva ancora la sua spada. Un evento straordinario che colpì i monzesi dell’epoca che decisero di preservare la meraviglia di quel corpo che era riuscito a beffare le leggi della natura, ricavando per lui una nicchia proprio nel chiostro del camposanto della basilica.

Oggi la mummia di Estore Visconti, signore di Monza, è ancora custodita nel medesimo luogo. «Per vederla occorre prenotare un appuntamento contattando il Museo e Tesoro del Duomo – spiegano dal Museo -. Il personale incaricato potrà quindi accompagnare i visitatori alla visita della mummia di Estore Visconti, raccontando le gesta d questo straordinario condottiero».

La pelle tesa sul teschio, la gamba sinistra mozzata dalla cancrena e la mano aperta a cui manca l’inseparabile stocco. La spada del condottiero è infatti parte del Tesoro del Duomo. Un’arma micidiale, con lama a doppio taglio capace di penetrare le armature dei nemici con una staccata soltanto.

Un’epoca lontana, di signori e cavalieri, condottieri e soldati, che rivive ancora oggi nello sguardo eterno di Estore Visconti, signore di Modoetia. Anche del castello che fu suo per sei primavere soltanto restano pochi accenni: una delle torri minori sulla riva destra del fiume e una piccola finestra appena visibile all’inizio di via Italia. Lui però è ancora lì, dove la Storia lo ha vinto consegnandolo alla leggenda.