A Ruota Libera, l’editoriale del direttore: un’altra riflessione sui renitenti al vaccino

Nell’editoriale del direttore Cristiano Puglisi un’altra riflessione sul vaccino e i renitenti.
Mario Draghi centro vaccinale Roma
Mario Draghi centro vaccinale Roma

La scorsa settimana, proprio su queste colonne, sostenevo che l’assenza di un’autorevolezza percepita del mondo dell’informazione tradizionale potrebbe essere tra le cause alla base di una convinzione diffusa: quella che i vaccini anti-Covid, a lungo presentati proprio dai media come l’unica via d’uscita dal tunnel del virus, possano essere insicuri o inefficaci.

Un dubbio questo che, con l’avanzare della campagna vaccinale, anziché recedere guadagna terreno: lo si capisce dalle manifestazioni che, nei giorni scorsi, hanno coinvolto anche la Brianza o dai discorsi che con sempre più frequenza fanno capolino tra coloro che mai avremmo immaginato a fiancheggiare “negazionisti” e complottisti: il parente, il collega, l’amico.

Come fermare tutto ciò? Peccherò di ingenuità, ma voglio provare a fornire una risposta: se, come lo stesso sostiene, è indiscutibilmente vero che i vaccini sono sicuri e in grado di mettere la parola “fine” all’incubo pandemico, il Governo Draghi dovrebbe, a questo punto, avere il coraggio di imporne l’obbligatorietà, assumendosi l’onere della decisione, anziché discriminare indirettamente coloro che, per i motivi più disparati, non intendono sottoporsi all’iniezione. Solo in questo modo lo Stato risulterebbe assertivo e trasparente sul tema. Purtroppo, almeno per ora, si è comportato diversamente