Serie B: il Monza di Brocchi, tra tecnologia e gli analyst che studiano le partite dalla tribuna

Software, droni, analyst specializzati nello studiare a fondo il Monza: un intero settore dello staff è dedicato all’analisi tecnologica di partite e allenamenti. E il vero segreto sono gli uomini in tribuna durante il match a cui è richiesto di effettuare l’analisi da una visuale diversa rispetto all’altezza campo.
Calcio Serie B Ac Monza Kevin Prince Boateng versione ninja - foto Buzzi/AC Monza
Calcio Serie B Ac Monza Kevin Prince Boateng versione ninja – foto Buzzi/AC Monza

Il peso che la tecnologia ha assunto nel mondo del calcio non è più una novità. Esistono software e interi reparti tecnologici dei quali le squadre si avvalgono per dare forza oppure ottimizzare i principi di gioco scelti e ideati dagli allenatori. Succede anche nel Monza che sta dando l’assalto alla Serie A: un intero settore dello staff è dedicato all’analisi tecnologica di partite e allenamenti, le figure di riferimento sono il tactical analyst Stefano Baldini e il match analyst Davide Farina.

Il rapporto con mister Cristian Brocchi e il vice Alessandro Lazzarini è andata-ritorno, in flusso continuo: alle richieste seguono le proposte, alle scelte seguono le conferme, ai cambiamenti seguono i perfezionamenti. Un rapporto stretto, di condivisione e confronto. Nasce tutto da un’idea di Brocchi, che ha ritenuto giustamente utile avere una prospettiva diversa, sfruttando la tecnologia per avere continui miglioramenti. Il lavoro è intenso e si sviluppa in diverse situazioni: l’analisi durante la partita, l’analisi post gara ovviamente legata al match successivo con i video a campo largo e l’analisi degli allenamenti con le immagini prodotte da un drone.

Durante i novanta minuti è una questione di dettagli. Per quanto il gioco possa essere imprevedibile e complesso, in settimana si studiano il sistema e le caratteristiche degli avversari per ricavarne un piano gara.

La richiesta durante il match è dunque quella di effettuare l’analisi da una visuale diversa rispetto all’altezza campo e ripulita dal coinvolgimento emotivo della panchina. Ovviamente non è semplice non farsi coinvolgere vivendo a stretto contatto con la squadra, ma è possibile confermare dall’alto (gli analisti lavorano dalla tribuna) il posizionamento del singolo giocatore, del reparto e della squadra per variarlo anche solo di cinque o dieci metri che possono fare la differenza oppure gli spazi d’attaccare o da difendere per ricavarne una maggior efficienza all’interno del piano gara sulle due fasi valutato in settimana.

Dopo il match si analizzano le immagini a campo largo, si visualizza quella che in gergo è definita la nuvola di giocatori, e con un software si producono le analisi sui dati raccolti live. A questo punto si lavora sulle esercitazioni da proporre per arrivare ad applicare il singolo principio o la singola necessità in partita.

Non solo correzioni, tutt’altro, perché Brocchi vuole presentare ai suoi giocatori anche, se non soprattutto, le situazioni positive. Quando viene provato qualcosa in allenamento e poi funziona a dovere in campo, la tendenza è quella di fortificare con le clip video il concetto nella testa dei calciatori, per spingerli ad insistere con ancora maggiore convinzione sulla strada intrapresa. Le analisi non sostituiscono le conoscenze, ma danno risposte ed idee che servono ad avallare e ottimizzare le scelte degli allenatori.