Calcio: Kevin Prince Boateng a tutto campo con la Lega B

Un’altra intervista a tutto campo: Kevin Prince Boateng giovedì si è raccontato sul profilo Twitter del Monza e della Lega B.
Calcio Ac Monza serie B Kevin Prince Boateng - foto Buzzi
Calcio Ac Monza serie B Kevin Prince Boateng – foto Buzzi

Un’altra intervista a tutto campo. Dopo quella con Diletta Leotta alla Villa reale, Kevin Prince Boateng giovedì si è raccontato sul profilo Twitter del Monza e della Lega B.

“Al Monza giochiamo sempre per vincere”, ha detto il numero 7 biancorosso che ha smesso di festeggiare i gol con i salti mortali e oggi li celebra disegnando una “M” con la mano, come l’iniziale del figlio Maddox.

“Non sono contento perché ieri non abbiamo vinto – ha detto riferendosi al recupero di serie B con il Vicenza (1-1) – Noi vogliamo sempre fare bene e giochiamo sempre per vincere”. E poi è tornato sulla decisione di scegliere Monza: “Mi chiamava ogni giorno, mi dedicava le canzoni. Mi ha corteggiato, sa come sono fatto, sa che sono un uomo di cuore e mi ha convinto”. Si riferisce naturalmente all’ad Adriano Galliani che aveva svelato il retroscena delle canzoni nei giorni successivi alla firma.

Sul campionato: “La B non è facile per nessuno. Non ci sono partite facili e non ci sono risultati scontati. Poi contro il Monza tutti fanno la partita della vita, sanno che abbiamo qualità e ci vogliono rendere difficile la vita”.

Su Brocchi e l’ex compagno Nesta, incontrati sul campo e ora entrambi allenatori: “Non è una cosa insolita, ci siamo affrontati ma per me (Brocchi) è il mister e così lo chiamo. Il rispetto viene prima di tutto e tra di noi ce n’è tantissimo. (Alessandro Nesta) con lui è stato speciale. Per me è un allenatore troppo figo, è stato emozionante ritrovarlo”.

Il ritorno in Italia, Monza e l’emergenza sanitaria: “In Italia si sta bene, non solo per il cibo . Monza mi spiace non averla vista con la gente in giro, non aver visto i tanti tifosi allo stadio. Purtroppo questa situazione ci ha fatto perdere il rapporto con la quotidianità ma speriamo possa passare presto e sono certo che sarà bellissimo tornare ad abbracciarci e riprendere le vite di sempre”.

La musica: “Che però è solo una passione, una cosa che volevo provare, ma non diventerà un lavoro”.

Il figlio Maddox (che l’ha accompagnato a Monzello): “Per l’età che ha è più forte di me. Io all’età sua non calciavo così bene. Per me può scegliere la vita che vuole, può fare quello che vuole ma si sveglia già con la palla e ha sempre quello in testa”.

Il futuro: “Quando smetterò proverò ad aiutare gli altri calciatori, per evitare che commettano gli errori che ho commesso io. Non so quale possa essere il ruolo, se procuratore, agente, non lo so. So che voglio dare una mano agli altri”.

Il razzismo: “Non si finisce mai, non si va mai a dormire in quella sfida perchè c’è tanto da fare per rendere questo mondo un po’ migliore”.