Tokyo 2020, Gianmarco Tamberi, i Cartapesta: perché l’oro olimpico ha anche il sapore di Monza

Sono passati due mesi da quando la band monzese Cartapesta ha pubblicato il video del singolo “Quello che si perde”, che ha come protagonista Gianmarco Tamberi, oro olimpico a Tokyo 2020 nel salto in alto.
Gianmarco Tamberi a Tokyo 2020
Gianmarco Tamberi a Tokyo 2020 Fidal Colombo/FIdal

È passato solo un mese da quando i Cartapesta hanno pubblico il loro ultimo singolo, “Quello che si perde”. Una storia che racconta di come sia indispensabile non accontentarsi, di pensare al fatto che un futuro, diverso, sia possibile. Come quello sognato da Gianmarco Tamberi, il saltatore italiano che domenica 1 agosto ha vinto l’oro alla Olimpiade di Tokyo: c’era anche lui nel video del gruppo di Monza uscito all’inizio di giugno.

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.«Gli ho scritto e gli ho proposto di partecipare, senza conoscerlo. E lui ha risposto “volentieri”» aveva raccontato allora Carlo Banchelli, uno dei tre fondatori della band che include l’altro monzese Riccardo Diecidue e il comasco Roberto Colzani.

“Mille sogni buttati da mille finestre: ma guarda che sei grande, non che vali niente” dice la canzone il cui video è disponibile sulle piattaforme digitali così come il brano. Perché è inevitabile diventare adulti, ma non obbligatorio smettere di sognare, di credere, di immaginare cosa farsene della propria vita.

Lo ha fatto Tamberi che si era fermato per infortunio un mese prima degli scorsi Giochi olimpici per infortunio, quando partiva tra i favoriti. Gli sono serviti cinque anni per ricostruirsi, e ricostruire quella caviglia andata allora in pezzi, e vincere l’oro a pari merito a Tokyo 2020. Nel frattempo, ha riconosciuto nel brani dei monzesi quello che voleva raccontare, rinascere e non rinunciare ai sogni.