Ritmica, è grande Italia ai Mondiali: le farfalle chiudono con altre due medaglie (oro e bronzo)

Fuochi d’artificio per le ragazze della Nazionale di ritmica nella giornata conclusiva dei Mondiali di Sofia. Dopo l’argento a squadre che le ha qualificate alle olimpiadi di Tokyo 2020, le farfalle che si allenano a Desio hanno vinto il primo oro e un altro bronzo.
L’Italia della ritmica
L’Italia della ritmica Paola Farina

Fuochi d’artificio per le ragazze della Nazionale di ritmica nella giornata conclusiva dei Mondiali di Sofia. Dopo l’argento a squadre che le ha qualificate alle olimpiadi di Tokyo 2020, le farfalle che si allenano a Desio hanno vinto il primo oro e un altro bronzo. La medaglia d’oro nell’esercizio misto con 3 palle e 2 funi (montato su un remix di “Eye of the tiger”). Alessia Maurelli e Martina Centofanti, Anna Basta, Letizia Cicconcelli, Agnese Duranti e Martina Santandrea hanno vinto con 22.550 davanti alla Russia (22.200), bronzo per l’Ucraina (21.400).

Nella finale con i 5 cerchi, specialità nella quale le azzurre si presentavano da campionesse del mondo e d’Europa, sulle note del lago dei Cigni le ragazze di Emanuela Maccarani – coadiuvata dalle assistenti Olga Tishina, Valentina Rovetta e Federica Bagnera – hanno chiuso con 22.800 sul terzo gradino, dietro a Buglaria (23.300) e Giappone (22.800).

L’Italia conclude il mondiale al secondo posto nel medagliere iridato. Le ginnaste dell’Accademia di Desio sono state, tra l’altro, le uniche a salire sul podio in tre finali su tre.

“Squadra formidabile, di grande valore – ha commentato Emanuela Maccarani – Le ginnaste oggi sono rientrate in pedana con una gran voglia di riconfermarsi, dopo l’argento nell’All around. E non era facile perché per vincere a certi livelli occorre non sbagliare nulla. Ormai la Ritmica italiana è una superpotenza, e un bottino tale di medaglie, comprese quelle individuali, è il giusto riconoscimento alla nostra scuola. Per me è un grande onore dirigere questa sezione dal punto di vista tecnico. La responsabilità di far parte di una élite planetaria ci deve motivare per far crescere ulteriormente il movimento ginnico nella nostra nazione. Nel 2019 ripartiremo con nuovi attrezzi e coreografie. L’impianto del nostro lavoro dovrà essere già impostato in chiave Tokyo 2020. Cercheremo di ripresentarci con un coefficiente elevato e competitivo per giocare al meglio le nostre chance sulla pedana olimpica”.