Monza: i campioni di Gigi Radice ai funerali del loro mister – FOTO

FOTO - Si sono presentanti in tanti da Torino, Inter, Monza per l’ultimo saluto al loro mister: a Monza i funerali di Gigi Radice, l’uomo che ha portato i biancorossi in serie B.
Gigi Radice
Gigi Radice

Una folla commossa ha partecipato lunedì pomeriggio ai funerali di Gigi Radice, l’ex allenatore di calcio scomparso venerdì, all’età di 83 anni, alla residenza San Pietro di Monza, dove era ricoverato da qualche tempo.

Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Monza, Dario Allevi, amico di famiglia, e molti dei giocatori che Radice aveva allenato nel corso della sua lunga carriera. Alle esequie, celebrate nella residenza, erano in prima fila i “ragazzi” del Torino che aveva portato alla conquista dello scudetto nel 1976: Castellini, Santin, Patrizio Sala, Salvadori, Pecci, Pulici e il capitano Claudio Sala, che ha ricordato l’uomo e l’allenatore con parole commosse: “Caro Gigi, consentimi di darti del tu per la prima volta: sei stato un grande maestro per noi che, con te, abbiamo vissuto gli anni più belli della nostra carriera. In quel Toro eramavo sei o sette brianzoli, più che un club di calcio era una famiglia, insieme ci siamo divertiti”.

Nell’omelia don Luca Parolari ha ricordato l’uomo Radice, «uno che ha combattuto tanto, non solo nella malattia, ma anche in campo e nella famiglia.La sua vita è stata una lunga battaglia e ha sempre avuto al fianco amici, prima i compagni, poi i suoi giocatori e quindi i familiari. Adesso combatte con la morte, ma anche qui non è solo, ha l’affetto delle persone che gli hanno voluto bene”.

In rappresentanza del Torino di oggi anche il presidente Urbano Cairo, e numerosi campioni del passato, tra cui Aldo Serena, Giancarlo Antognoni, Marco Tardelli, Filippo Galli, Daniele Massaro.
Radice era nato a Cesano Maderno il 15 gennaio 1935. Giocatore di Milan, Triestina e Padova, dal 1966 al 1997 guidò diversi club (tra cui Inter, Milan, Fiorentina, Bologna e Roma). Portò il Monza in serie B nel 1966-67 e, nove anni dopo, conquistò con i granata lo scudetto che gli valse il “Seminatore d’oro”, il più prestigioso premio riservato agli allenatori.