Monza: Gerry che sogna l’Olimpiade e aspetta di diventare maggiorenne per essere italiana

Xherilda Biba, per tutti Gerry: compirà 18 anni tra qualche mese e diventerà italiana. Allora da Monza potrà diventare nazionale di taekwondo e partecipare all’Olimpiade di Tokyo. Ecco la sua storia.
Monza Xherilda Biba, Gerry
Monza Xherilda Biba, Gerry Fabrizio Radaelli

Il suo regalo di compleanno Xherilda Biba lo ha già scelto. «Ad agosto compio finalmente 18 anni e diventerò ufficialmente cittadina italiana, e la prima cosa che farò sarà partecipare alle selezioni per entrare a far parte della nazionale italiana di taekwondo». Xherilda, per tutti semplicemente Gerry, nata a Monza da genitori albanesi, 17 anni, studentessa al quarto anno del liceo turistico al Mosè Bianchi, è una promessa del taekwondo.

Lei, corporatura minuta, 1.65 di altezza per un fisico tutto slanci e calci acrobatici, ha trovato proprio nella disciplina di combattimento coreano la sua dimensione di vita. Tra sette mesi, quando all’edizione di Tokyo 2020 delle Olimpiadi mancherà un anno lei, finalmente italiana, potrà iniziare ad allenarsi con la nazionale.

«Mi sono già allenata con Carlo Molfetta, oro olimpico nel 2012, ma devo aspettare di essere italiana anche per la legge per poter iniziare le gare che mi porteranno alle selezioni per le Olimpiadi. So che posso farcela, è una sfida alla mia portata. Sarà dura – continua – anche perché il 2020 coinciderà con l’anno dell’esame di maturità, ma è un sogno che si avvera: poter combattere alle Olimpiadi con la maglia della nazionale italiana».

La scoperta del taekwondo è stata quasi casuale, dopo aver provato ogni tipo di sport. «Ho iniziato in terza media – racconta Gerry -. In quel periodo ero molto ansiosa, stressata per l’esame, soffrivo di problemi di stomaco. L’idea di mettermi a combattere con altri ragazzini non mi entusiasmava, ma quando me l’hanno proposto ho accettato. È stata una rivelazione. Nessuno degli sport provati in precedenza mi ha mai dato una tale gioia e carica».

Il talento è emerso fin da subito. Dopo i primi tre mesi ad allenarsi con i piccoli Xherilda ha cominciato a vedersela anche con ragazzi più grandi. Due anni fa il debutto ai Campionati italiani, la Coppa Italia e le prime competizioni internazionali. Tredici le medaglie vinte in soli due anni.

«Mi faccio male in continuazione, soprattutto alle caviglie, consumo decine di tubetti di arnica, ma non ho mai veramente pensato di mollare – spiega -. Non so come spiegarlo, allenarmi mi dà una tale carica di energia che poi mi serve anche per affrontare gli impegni dello studio. E non ho più avuto problemi di stomaco».

Xherilda si allena tre ore tutti i giorni. Prima lo studio e poi la palestra, dalle 18 alle 21 o anche più tardi. «E meno male che spesso i professori mi vengono in aiuto, conoscendo il mio programma di allenamento». Durante la settimana è il Frisi ad accogliere lei e gli altri atleti di taekwondo, nel fine settimana si unisce alla squadra della Lombardia con cui gareggia nelle competizioni ufficiali.

Quella che ad occhi profani potrebbe sembrare una disciplina violenta, per Gerry è una danza fatta di grazia e divertimento. «Il mio futuro sarà certamente il taekwondo – aggiunge -. Gli atleti possono gareggiare anche fino a 35 anni. Già l’anno prossimo andrò a Roma per frequentare il corso da allenatore. In un modo o nell’altro continuerò a fare del taekwondo la mia vita». Il prossimo fine settimana sarà a Busto Arsizio, impegnata nella competizione internazionale che va sotto il nome di Insubria Cup. «È un’occasione importante perché saranno presenti diversi osservatori della nazionale, pronti a valutare la preparazione atletica di ciascuno di noi». E in attesa delle tanto sospirate diciotto candeline e di quella cittadinanza italiana così desiderata, Xherilda continua ad allenarsi. Le manca poco per cercare di agguantare la maglia azzurra. Poi Tokyo 2020 sarà un’avventura a portata di mano.n