Monza calcio: l’omaggio al presidentissimo Cappelletti a trent’anni dalla morte

Tifosi riuniti al cimitero per un omaggio a Giovanni Cappelletti, il presidentissimo del Monza, quello che ha fatto sognare la città nella seconda metà degli anni Settanta sfiorando la promozione in serie A.
L’omaggio dei tifosi del Monza a Giovanni Cappelletti
L’omaggio dei tifosi del Monza a Giovanni Cappelletti Fabrizio Radaelli

In ricordo degli anni gloriosi del Calcio Monza e in ricordo del suo presidente, Giovanni Cappelletti, l’uomo che ha fatto sognare i tifosi biancorossi sfiorando la serie A. A trent’anni dall’incidente stradale in cui il presidentissimo ha perso la vita, il Monza club Libertà ha deciso di organizzare una cerimonia per ricordarlo, direttamente al cimitero di via Foscolo. Con i tifosi anche l’allenatore di allora, Alfredo Magni, e i familiari di Cappelletti.

«Il 20 febbraio di trent’anni fa ci lasciava l’immenso Giovanni Cappelletti – ha scritto il club di tifosi annunciando l’iniziativa – Un incidente stradale sull’autostrada Milano-Venezia si è portato via il “Presidentissimo”, l’uomo che ha portato il Monza dove nessun altro è riuscito prima e dopo: in cima ai sogni». Cappelletti era arrivato alla guida dei biancorossi nella stagione 1972-73: ex calciatore e industriale, al suo primo anno dovette incassare la retrocessione dalla serie B alla serie C. Recupera la serie B nel ’76-77 e nel frattempo macina successi, soprattutto nella Coppa Italia di serie. Per quattro anni in B il Monza sfiora la promozione nella massima serie, raccoglie entusiasmo, mostra valore. Ma la promozione scappa. Cappelletti cede poi la squadra a Valentino Giambelli.

«Grazie a Cappelletti, la società biancorossa ha vissuto anni meravigliosi – scrivono ancora i tifosi -. Era un grande appassionato di sport, di calcio, amava il “suo” Monza come un figlio.La gente di Brianza affollava il Sada sognando la serie A, sempre lì a un passo, sfiorata, accarezzata, mai colta, ma va bene così. Perché a volte basta sognare, per sentirsi felici, e la gente di Monza e Brianza si è sentita felice, nel vedere la propria squadra del cuore lottare, vincere, entusiasmare. Grazie Giovanni! Ci manca davvero tanto un uomo come te!».