Lentate sul Seveso: il miracolo di Lorenzo, Dopo l’incidente è tornato a pedalare

Lorenzo Gobbo il 12 luglio 2019, negli Europei U23 e Juniores, era caduto insieme ad altri atleti nella prova dello scratch ed era stato trafitto da un grosso listello di legno (lungo oltre mezzo metro) staccatosi dalla pista al momento dell’impatto. È tornato a pedalare, adesso sogna di diventare professionista
L’incredibile incidente a Lorenzo Gobbo
L’incredibile incidente a Lorenzo Gobbo

Il programma per riprendere gli allenamenti, Lorenzo Gobbo l’aveva iniziato a gennaio dopo il benestare dai tecnici del Gb.Junior (il Team al quale è tesserato diretto dall’ex professionista Gian Luca Bortolami) nonché dai sanitari che l’avevano in cura dopo lo spaventoso incidente sulla pista di Gand. Il corridore di Lentate sul Seveso, nato il 3 settembre del 2002, nell’Eddy Merckx Cycling Centre il 12 luglio 2019, negli Europei U23 e Juniores, era caduto insieme ad altri atleti nella prova dello scratch ed era stato trafitto da un grosso listello di legno (lungo oltre mezzo metro) staccatosi dalla pista al momento dell’impatto.

La stecca, lo aveva passato dall’addome alla schiena procurandogli anche una ferita alla coscia. Ricoverato all’ospedale di Gand veniva sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Lorenzo, dopo le cure e la riabilitazione, ha lasciato il brutto momento alle spalle: “Devo ringraziare i miei genitori, gli amici e le persone del mondo del ciclismo che mi hanno sostenuto e fatto sentire la loro vicinanza. Ho lavorato intensamente in palestra, nelle uscite in bici e, da ultimo, negli stage organizzati dalla Federazione sulla pista di Montichiari. “E’ stato bello ed emozionante. La pista mi ha sempre attratto e tornare in un velodromo è stato un po’ come riprendere da dove avevo interrotto”.

Il pensiero di Gobbo, che studia Amministrazione Finanza e Marketing al Versari di Cesano, e che ha ereditato la passione per il ciclismo da papà Gianni (dilettante ha corso con la Sc.Zoccorinese). Il suo sogno? “Proseguire l’attività e gareggiare da professionista”.