Il minibasket della Forti e Liberi Monza riparte da Vanni Canova: «C’è da ricreare un movimento»

Il minibasket a Monza riparte da Vanni Canova. Il nuovo responsabile del settore della Forti e Liberi arriva in città con un bagaglio di esperienza sia come istruttore sia come ex arbitro di serie A.
Il minisbasket a Monza qualche anno fa
Il minisbasket a Monza qualche anno fa

«Spero di poter offrire tutta la mia motivazione e la mia voglia di stare con i ragazzi, perché sono la mia vita». Parole di Vanni Canova, il nuovo responsabile del minibasket della Forti e Liberi. Arriva a Monza con un bagaglio di esperienza nel mondo della palla a spicchi di altissimo livello, non solo come istruttore minibasket, incarico che ricopre sostanzialmente da 40 anni (quando era supplente nei primi centri creati da Emilio Tricerri, Hall of Fame e “papà” italiano del minibasket), ma anche come ex-arbitro di Serie A.

«Arrivai in A giovanissimo, a 24 anni, nel 1984, e risultai anche il migliore tra i fischietti lombardi in un periodo in cui c’erano tanti direttori di gara esperti. Lasciai in concomitanza della nascita della mia primogenita Sara, che giusto l’anno scorso ho visto esordire in A1 a La Spezia e poi a Ragusa». Ha anche un figlio, Luca, di 23 anni, anch’egli giocatore.

Come allenatore Vanni Canova contribuisce a fondare negli anni ’80 l’Osl Garbagnate, squadra che dall’oratorio («con monsignor Angelo Cairati, che è stato anche a Monza» ricorda) e con un gruppetto di ragazzi arriva a diventare una realtà del luogo (quest’anno i senior hanno conquistato la prima C Gold della propria storia). Sempre a Garbagnate fonda il Garben School, quindi per 9 anni è a Legnano.
«Per quest’avventura a Monza mi ha chiamato Massimo Mariani – racconta – Ho già contattato il mio vecchio amico e collega di Minibasket Giorgio Fustinoni, e con lui sono riaffiorati dei ricordi legati a questa realtà che ho sempre visto dal di fuori. Ricordo, da giovane arbitro, una partita arbitrata in casa della Forti e Liberi: abitavo a Milano, presi il celere per arrivare a Monza. L’allenatore, il mitico Pino Ribolini, mi invitò dopo la partita ad una festa, riportandomi a casa molto tardi. Ho il ricordo di questa brava persona e di un ambiente, a Monza, particolare».

Allenerà i due gruppi Aquilotti, ’05 e ’06: «È un tipo di sfida che mi piace, ed in generale c’è molto da fare qui, bisogna ricreare un movimento. Ho già accennato qualche idea, Monza può dare davvero tanto. Bisogna costruire attorno ai pilastri del giocare per crescere insieme, dell’educare, dello stare insieme, sapendo che se c’è qualcuno più bravo di me posso imparare. Sono un vecchio istruttore, ma ho le motivazioni di un ventenne».