Il futuro del Gp d’Italia: l’accordo c’è, mancano la firma e l’annuncio

Una settimana, neanche. Poi Monza potrà annunciare il rinnovo con Ecclestone, per altri tre anni di Formula 1 in Brianza. «Il giorno buono potrebbe essere venerdì o sabato», in attesa del verdetto del Tar su Imola.
Gp di Monza festa
Gp di Monza festa Redazione online

Una settimana, neanche. Poi Monza potrà annunciare il rinnovo con Ecclestone, per altri tre anni di Formula 1 in Brianza. «Credo che il giorno possa essere venerdì o sabato, quando arriveranno proprio Ecclestone e il presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani».
Il presidente della Sias, Pierlorenzo Zanchi, detta i tempi dell’annuncio tanto atteso e disegna i contorni della vicenda: «Lo si farà prima del giorno di gara, perché è giusto dare evidenza e risalto a una notizia tanto importante. Oltretutto non ci sono altre posizioni da negoziare, quindi si tratta solo si vedersi e firmare».


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Zanchi non teme che il ricorso al Tar di Imola possa giocare brutti scherzi al destino di Monza. Magari imponendo un controricorso al Consiglio di Stato che dilati ulteriormente i tempi, rischiando di far saltare una volta per tutte l’intesa con l’impaziente Bernie. «Non prendo neanche in considerazione questa evenienza, che giudico residuale al massimo. E poi vorrei proprio vedere quale giudice sia disposto ad assumersi una responsabilità del genere, due giorni prima della firma del contratto. Ho letto e riletto il ricorso, le prese di posizioni di Roma e del Comune di Monza. Mi sembra di poter dire che noi siamo su posizioni condivisibili e faccio fatica a pensare che ci possano anche solo essere i presupposti per dare ragione a Imola. Ora, certo, aspettiamo la sentenza del Tar, la dead line del 30 agosto, e poi mettiamoci a lavorare per il prossimo triennio. Per me quadra tutto: i soldi ci sono, la strada è tracciata».

Alla finestra c’è anche il premier Matteo Renzi: già presente l’anno scorso, dovrebbe essere a Monza anche quest’anno. E l’occasione di un annuncio positivo sbloccato anche dall’intervento del governo e di Regione Lombardia (oltre che di sponsor privati tra cui Eni, secondo quanto ci risulta) è una ghiotta opportunità.

I segnali di un’intesa raggiunta con mister Bernie, del resto, erano giunti da più parti già nelle scorse settimane. La passerella della tre giorni culla perciò l’attesa della notizia con la “enne” maiuscola. Che, inevitabilmente vivrà il suo antipasto nella conferenza stampa di presentazione, del prossimo mercoledì.

Nel settembre 2015, lasciandosi alle spalle mesi di approcci e trattative, Roberto Maroni, Fabrizio Sala e gli allora vertici Sias, con Andrea Dell’Orto e Francesco Ferri, si sentirono dire che per avere Ferrari, Mercedes e Red Bull oltre la naturale scadenza del contratto nel 2016, si sarebbero dovuti pagare 26 milioni.
Il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, e quello del Coni, Giovanni Malagò, attesero l’arrivo di Renzi per dare i contorni a un progetto di investimento in favore del circuito. Lo stesso che ora Imola contesta formalmente, con un ricorso al Tar del Lazio, per il presunto mancato accesso del circuito Enzo e Dino Ferrari ai 12,5 milioni messi a disposizione nella Legge di stabilità dello scorso anno. Proprio quei fondi che sarebbero cruciali per far sì che Monza possa scrivere la parola fine a una vicenda che, nel frattempo, ha visto proprio il tracciato emiliano romagnolo candidarsi a un’alternanza.

Una posizione, quella della società Formula Imola che gestisce l’impianto emiliano, a cui il Comune di Monza si era opposto, nelle scorse settimane, «perché se il provvedimento venisse annullato, ci sarebbero gravi ripercussioni sportive, turistiche ed economiche». Visto che il Gran premio brianzolo è «patrimonio dell’Italia ed è questa un’azione di disturbo inutile e dannosa», aveva fatto sapere proprio il municipio monsciasco.