Gran premio di Monza: Ecclestone e Aci verso l’accordo, resta il nodo Regione-Sias

Le ultime sul fronte del rinnovo del contratto per il Gran premio d’Italia a Monza anche dopo il 2016: intesa vicina tra Ecclestone e Aci al gp di Montecarlo, da risolvere l’ingresso di Regione in Sias.
Sticchi Damiani in primo piano: alle sue spalle Bernie Ecclestone
Sticchi Damiani in primo piano: alle sue spalle Bernie Ecclestone Fabrizio Radaelli

Bernie Ecclestone conosce due linguaggi: quello del denaro, come la sua attività di manager richiede, e quello dell’onore. Motivo per cui, per lui, più che una firma è sempre bastata una parola. O, meglio, una stretta di mano. Questa, in perfetto gentlemen agreement, è la garanzia di un rapporto di fiducia. Ed è per questo che l’incontro nel paddock di Montecarlo con Angelo Sticchi Damiani, domenica 29 maggio, assume connotati ben precisi. Il salotto monegasco doveva essere galeotto già un anno fa, almeno nelle intenzioni della Sias, per rinnovare l’accordo di una Formula 1 a Monza oltre il 2016. Lo è stato, forse, proprio domenica. Quando ai margini di Casinò e La Rascasse, il numero uno dell’Automobile club Italia e il boss della Formula 1 si sono incontrati per gettare le basi di una Formula 1 in Brianza per altri quattro anni. Tutto, per l’appunto, con una stretta di mano.

Un gesto di intesa che arriva dopo mesi di approcci falliti, corteggiamenti e fughe, e che forse può segnare davvero la volta nella trattativa. Il frutto dell’accordo è maturo, si tratta di vedere se potrà essere colto prima che si stacchi e si schianti definitivamente. Per questo, nel pomeriggio di martedì, il presidente di Acm, Ivan Capelli, era con il suo vice Marco Coldani in Regione Lombardia. Insieme a Pier Lorenzo Zanchi, numero uno di Sias. Tutti a sfogliare i petali della rosa camuna per trovare l’intesa e far entrare in Sias stessa la Regione, l’ente che garantirebbe la liquidità necessaria per far sbocciare l’intesa con Ecclestone.

«La Regione Lombardia è pronta a investire fino a 5 milioni di euro già per il 2017», erano state le parole del governatore Roberto Maroni nei giorni scorsi. «Questo per facilitare la conclusione dell’accordo e rinnovare la concessione del Gp a Monza». Una conferma, quella del Pirellone, che ribadiva la disponibilità di un investimento da 70 milioni in 10 anni nell’intero comparto autodromo-Parco-Villa reale. E che ha sollecitato nuovamente i tempi di una vicenda da chiudersi in anticipo sul prossimo 23 giugno, quando il Consiglio della Fia si riunirà per compilare il calendario 2017 della Formula 1, formulando la bozza di date e appuntamenti.Il tempo da perdere, insomma, è davvero finito. E rischia di esserlo anche per Sias, se l’accordo non dovesse essere trovato. Perché la società emanazione di Acm esiste, da statuto, proprio in virtù dell’organizzazione del Mondiale di Formula 1 «o di gara equipollente». Che, neanche a dirlo, al momento non c’è.

«Ma noi siamo tranquilli su tutto il fronte, ci sono i tempi tecnici per fare tutto», ha spiegato Zanchi, in uscita dal tavolo in Regione. «Ci dobbiamo vedere a breve per definire quel che si sa», cioè l’ingresso della Regione in Sias, «ma la strada è segnata. Ora si tratta di risolvere dei passaggi tecnici, entro i tempi necessari a chiudere». La dead line è tra il 15 e il 18 giugno, con qualche giorno di margine prima della pubblicazione dei calendari. Prima di allora si dovrà convocare un cda di Acm, deputato a deliberare l’ok all’intesa. «Sì, ci sono un po’ di variabili, ma siamo tranquilli», prosegue Zanchi. «Abbiamo preso atto della questione, si tratta solo di capire come affrontare il tutto». Il che, in altre parole, significa recepire le richieste che inevitabilmente Regione Lombardia farà per aprire i rubinetti della liquidità. Farli accogliere dal cda di Acm sarà il passaggio successivo, contestualmente a una ratifica nero su bianco del cambio dei rapporti tra ente controllante e controllata. In che modo e con quali documenti è tutto da decidere. Passaggi tecnici, certo, ma che potrebbero non essere cosa semplice e immediata. E con i tempi stretti a disposizione, in Regione servono certezze per poter dare operatività alle promesse di intervento.