Formula 1, Nestore Morosini alza il sipario: Ferrari e Monza si tingono di rosso

Nestore Morosini svela in anteprima per ilCittadinomb.it la nuova livrea del Cavallino e i segreti tecnici della monoposto di Maranello: più lunga, più stretta e con un super motore da mille cavalli. E in autodromo parte il conto alla rovescia per il Gp d’Italia 2018.
La consueta invasione di pista sotto il podio di Monza al termine del Gp di Formula 1
La consueta invasione di pista sotto il podio di Monza al termine del Gp di Formula 1

La stagione ufficiale all’autodromo di Monza partirà l’8 marzo, con la due giorni di test Kateyama Gt Turismo prototipi. Un appuntamento per gommare l’asfalto in vista della Targa 6H del giorno 10, manifestazione internazionale riservata a vetture GT, Turismo e Prototipi. Ma, come ogni anno l’autodromo vive già dall’inverno il countdown con l’appuntamento principe della stagione motoristica, quello con il Gp di Formula 1, in programma domenica 2 settembre, in anticipo rispetto alle date di quasi metà mese a cui si erano abituati i tifosi del Cavallino nelle ultime annate. Tifosi che quest’anno vivono con particolare attesa la presentazione della nuova Ferrari, che sarà svelata giovedì 22 febbraio in diretta Twitter. Un’attesa che quest’anno è addolcita dalle anticipazioni di Nestore Morosini, storica firma del motorsport (sul Corriere della Sera e non solo), in questo articolo scritto appositamente per ilCittadinoMb.

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Dopo aver brillantemente superato i crash frontali, imposti per la sicurezza dalla Federazione, alla Ferrari si sta mettendo a punto la monoposto con la quale cominciare il mondiale (prima gara a Melbourne il 25 marzo, ultima ad Abu Dhabi il 25 novembre). Con tante novità che siamo in grado di anticipare, filtrate dal blindatissimo reparto corse di Maranello: passo più lungo, scocca più stretta, ali anteriori più piccole, supermotore da mille cavalli e una livrea che ha abolito i bianchi a favore totale del color rosso. Il telaio avrà solo una striscia grigia, voluta dallo sponsor Marlboro, per lanciare la sigaretta elettronica del gruppo, del medesimo colore grigio. La macchina sarà presentata giovedì 22 febbraio alle 15 via internet sul profilo Twitter della Ferrari. Nello stesso momento verrà presentata anche la Mercedes. Un modo, quello di utilizzare il web, ormai adottato dalle scuderie per due ragioni precise: un risparmio notevole di danaro rispetto alle faraoniche presentazioni del passato; la possibilità di evitare domande imbarazzanti da parte dei media, prima dei test preliminari di Barcellona che cominceranno il 26 febbraio.

La nuova “Rossa” (numero di progetto 669), seguendo la denominazione dell’anno scorso dovrebbe chiamarsi Ferrari SF71H: dove SF sta per Scuderia Ferrari, il numero 71 indica gli anni della Casa costruttrice, la lettera H sta per Hybrid. Alle simulazioni effettuate in reparto corse, pare che la nuova macchina abbia dato risultati felicemente sorprendenti: la nuova Ferrari, come detto, ha allungato il passo di circa 6 centimetri (la Mercedes, invece, lo ha accorciato per compensare il peso di Halo, la protezione della testa del pilota, una quindicina di chili) ritenendo i tecnici che i vantaggi aerodinamici superino i punti deboli.

Ricordo, ahimé per l’età non più verde, che nel GP del Sud Africa 1983, Nelson Piquet e Riccardo Patrese disponevano di motori turbo da qualifica BMW a benzina sintetica che, per uno o due giri al massimo, erogavano potenze mostruose, circa 1550 cavalli: allora le scuderie potevano disporre di quanti motori necessitassero. Oggi, i motori 2018 delle formula 1 a disposizione dei piloti saranno solo tre: cambiare qualche componente significa prendersi una penalità nello schieramento di partenza. C’è, quindi, una contraddizione fra la necessità di risparmiare danaro (sbandierata ormai da anni) e quella di avere, su una macchina che pesa circa 730 chili, potenze che ritengo mostruose, al limite dell’inutile. Motori del genere obbligano i costruttori alla ricerca di soluzioni tecnologiche molto avanzate che comportano, evidentemente, spese piuttosto rilevanti: soprattutto per aggirare con la tecnologia la quantità di carburante che in gara è limitata. Il motore Ferrari equipaggerà anche l’Alfa Romeo Sauber e la scuderia americana Haas.