F1, in archivio il Gp d’Italia 2020: «Porte chiuse, attenzione sempre alta»

La tradizionale conferenza stampa in Comune a Monza ha mandato in archivio il Gp d’Italia 2020. Anche se a porte chiuse e senza eventi in città, non si è fermata la macchina organizzativa che ha coinvolto istituzioni e forze dell’ordine. Tutto è andato bene.
Monza: conferenza stampa post Gp d’Italia 2020
Monza: conferenza stampa post Gp d’Italia 2020 Fabrizio Radaelli

Un Gran Premio anomalo e atipico nello svolgimento che ha, però, confermato l’efficienza dell’organizzazione, frutto di un costante e preciso lavoro in rete delle istituzioni coinvolte. Va in archivio anche il Formula 1 Gran Premio Heineken d’Italia 2020, il primo senza pubblico, ma pur sempre il primo grande evento sportivo che si è tenuto in Italia dopo il forzato stop imposto dalla pandemia.

«Non era così scontato che l’evento si disputasse – ha affermato il presidente di Aci Milano Geronimo La Russa – ma Monza ha fatto la scelta giusta ed è stata ancora una volta al centro del mondo».

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Organizzare una manifestazione senza il pubblico non è proprio un gioco da ragazzi, come ha sottolineato il prefetto Patrizia Palmisani, che ha coordinato il tavolo dei lavori nei mesi che hanno preceduto la gara: «Il Gran Premio è un evento di carattere internazionale – ha precisato – e per questo vanno tenute presenti molte componenti: sicurezza a 360 gradi, prevenzione di eventuali turbative, come potrebbero essere le intrusioni da parte dei tifosi, garantire tutte le misure antiterrorismo e quest’anno attenerci alle normative vigenti anti Covid. Tutto è andato per il meglio. Le persone hanno risposto con grande responsabilità e civiltà e la grande capacità di collaborazione tra le istituzioni ha consentito che tutto si svolgesse in tranquillità rispettando i protocolli che ci erano stati richiesti».

Nelle giornate di svolgimento della competizione il parco è sempre rimasto aperto («E anche questa si è rivelata una scelta appropriata», ha precisato Palmisani).

Diversi i tifosi che, pur non potendo ammirare i bolidi dagli spalti del circuito, si sono accontentati di sentire il rombo dai prati del parco.
«Domenica già in mattinata – ha sottolineato il sindaco Dario Allevi – vi erano gruppi di appassionati che avevano preso posto sull’erba in attesa del passaggio delle Frecce Tricolori».

F1, in archivio il Gp d’Italia 2020: «Porte chiuse, attenzione sempre alta»
Monza: conferenza stampa post Gp d’Italia 2020, Giuseppe Redaelli (Sias)

L’emozionante spettacolo della pattuglia acrobatica così come la commovente coreografia in pista con le Penne Nere a cantare l’inno d’Italia e il successivo srotolamento di un’enorme bandiera tricolore a fine gara hanno contribuito a scrivere un altro capitolo importante del “nostro” Gran Premio. A Giuseppe Redaelli, presidente di amministrazione di Sias sono giunti i complimenti da parte di Formula One e dal suo omologo di Silverstone che in un messaggio WhattsApp ha scritto: “Il Gp d’Italia passerà alla storia come uno dei più grandi. È bello che sia capitato a Monza”.

Preciso e meticoloso anche il lavoro svolto da Ats che ha eseguito ben 5.704 tamponi (ogni tampone aveva la validità di cinque giorni n.d.r.): «Ogni mattina alle 6 – ha concluso Redaelli – arrivano i risultati. Nei momenti in cui si sono manifestate delle criticità sono state immediatamente risolte provvedendo ad isolare le persone, a ricercare i loro contatti e a procedere a un secondo test che fortunatamente ha sempre dato esito negativo».