Ciclismo, dove passa la Monza-Milano che chiude il Giro d’Italia 2017 (e un po’ di storia rosa)

Un giro sulla pista dell’autodromo nazionale, l’uscita dal Parco in zona viale Cavriga e via per Monza. È il percorso (ufficioso) dell’ultima tappa del Giro d’Italia 2017 che partirà in città. E un po’ di storia della corsa rosa e della Brianza.
La mappa della partenza monzese del l’ultima tappa del Giro d’Italia il 28 maggio 2017
La mappa della partenza monzese del l’ultima tappa del Giro d’Italia il 28 maggio 2017 Redazione online

Un giro sulla pista dell’autodromo nazionale, l’uscita dal Parco di Monza in zona viale Cavriga, il passaggio in piazza Citterio, la svolta a destra in via Appiani e via Manzoni. Per poi muovere verso San Rocco. Non è ancora il percorso ufficiale dell’ultima tappa del Giro d’Italia 2017 che il 28 maggio partirà dal tempio della velocità per concludersi a Milano. È la ricostruzione ufficiosa della cronometro individuale ricavata dal progetto presentato dall’organizzazione della gara.


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Poco più di dieci chilometri sul territorio di Monza per poi entrare a Sesto San Giovanni e poi via, giù in viale Monza, piazzale Loreto e corso Buenos Aires per l’arrivo sotto la Madonnina e la proclamazione del vincitore.

L’appuntamento è per domenica 28 maggio 2017. L’ufficialità della notizia è stata data martedì sera a Milano, nella tradizionale conferenza stampa di presentazione della gara che il prossimo anno festeggia l’edizione numero 100, cogliendo in verità un po’ di sorpresa la stessa Monza. Non che se ne fosse chiacchierato, ma i dettagli sarebbero ancora da delineare e da incastrare con il prossimo calendario del circuito stesso, in via di definizione proprio in queste settimane.


La Brianza torna a recitare un ruolo da protagonista, perché il ciclismo vive anche di mito e simboli, di cui la Monza di Giorgio Albani, Fiorenzo Magni e Gianni Bugno fa parte. E che, una settimana prima durante la Valdengo-Bergamo di domenica 21 maggio, lambirà i margini di Lazzate e Lentate per muovere in direzione di Birone, Briosco e Renate e proseguire verso Bevera.

E poi la festa di Monza un anno dopo la Muggiò-Pinerolo dello scorso anno, a nove anni di distanza dalla Cesano Maderno-Milano che chiuse l’edizione 2008.

Perché il nodo rosa che lega la Brianza al Giro impacchetta una storia che attraversa i decenni e che, negli ultimi anni, ha consegnato alla memoria cartoline di pregio. Dalla due giorni di Lissone del 2005 alla sedicesima tappa dell’edizione giubilare del 2000, partita da Brescia e conclusa a Meda. Dove, nel 1996, partì la frazione verso Vicenza. Veloci passaggi a parte, come il transito del 2014 sulla strada per Plan di Montecampione o nel 2011 per la Bergamo-Macugnaga, bisogna dare qualche colpo di pedale in più per tornare alla crono finale Cesano-Milano del 1979 vinta da Beppe Saronni, o alla semitappa del ’76 della cronometro di Arcore e di Felice Gimondi.

Si ricorre alla prosa dell’epica per raccontare della cronobrianza del 1960 vinta da Jacques Anquetil, 68 chilometri tra Seregno e Lecco, o addirittura della vittoria di Giovanni Corrieri davanti a Ricci e Coppi, nella Torino-Monza del ’49.

Da Fausto a Faustino, presente al taglio del nastro dell’edizione 2017, Monza torna insomma a cucirsi addosso la maglia rosa con una tappa, la numero 21, che il prossimo anno arriverà al termine di una terza settimana tagliagambe.

Non solo il coefficiente della corsa contro il tempo, insomma, ma anche oltre 3500 chilometri alle spalle e un saliscendi massacrante nelle cinque tappe precedenti. Che mettono in fila, tra gli altri, Mortirolo, Stelvio, Giogo di Santa Maria, Tonale, Pordoi, Valparola, Gardena, Montegrappa e Foza. Nemmeno dopo tanti dislivelli, con una doppia salita oltre i 2500 nella sola Rovetta-Bormio, sarà concessa quindi la classica passerella finale. Sebbene le frazioni per velocisti, almeno sulla carta, siano abbondantemente diluite nei primi dieci giorni di gara.

Giorni in cui anche il muggiorese Giacomo Nizzolo, tricolore in carica e due volte maglia rossa nel biennio trascorso, cercherà di centrare uno storico tris. Lui che lo scorso anno ha avuto il merito di concludere i 21 giorni di gara, a differenza di quanto i vari Marcel Kittel o Andre Greipel hanno fatto dopo aver saccheggiato i traguardi della prima metà di corsa.