Atletica: Tortu, Manenti, Jacobs e Desalu un concentrato di dinamite a Yokohama

Una serata da ricordare per la Nazionale azzurra, con il caratese Filippo Tortu, che ha colto a Yokohama, nella prima giornata delle IAAF World Relays, il mondiale di staffette, una serie di risultati da incorniciare. L’Italia ha piazzato in finale 4 dei 5 quartetti schierati.
Filippo Tortu
Filippo Tortu

Una serata da ricordare per la Nazionale azzurra, con il caratese Filippo Tortu, che ha colto a Yokohama, nella prima giornata delle IAAF World Relays, il mondiale di staffette, una serie di risultati da incorniciare. L’Italia ha piazzato in finale 4 dei 5 quartetti schierati (qualificate le due 4×100 metri, la 4×400 metri donne e quella mista), con i ragazzi del miglio entrati comunque nella finale B di domenica 12 maggio e quindi virtualmente in corsa per i Mondiali di Doha.

Alla rassegna iridata “maggiore” possono già pensare le due 4×100 metri (superlativa la staffetta maschile, terzo tempo delle batterie con 38.29, seconda prestazione italiana di sempre. C’era attesa per la prova degli uomini jet fasciati d’azzurro, inutile negarlo. Per mesi si è favoleggiato sulle potenzialità di quello ritenuto da molti come il miglior gruppo di velocisti da diversi decenni a questa parte. E una volta messa a terra, la macchina ha fatto il figurone sognato da tutti.

Fausto Desalu, Marcell Jacobs, Davide Manenti, e Filippo Tortu, sono un concentrato di dinamite, ed è bastato poco per capirlo: poco più di trentotto secondi, 38.29, per la precisione (per dire: secondo tempo di sempre, dietro il 38.17 del record italiano di Barcellona 2010). L’Italia ha vinto la seconda batteria con margine ampio sui francesi (38.46), superata, nella lista complessiva, dalla Gran Bretagna (38.11, vincitrice della prima), e dal Brasile (38.22). Gli Stati Uniti hanno chiuso in 38.34 senza Lyles, ma nel quartetto c’erano anche personaggi come Rodgers e Gatlin.

L’esame della corsa lascia solo soddisfazione: Desalu in zona cambio ha lanciato bene un Jacobs finalmente privo dei lacci mentali che hanno finora condizionato la sua resa a livello internazionale. Ancora un buon cambio con Manenti, e poi testimone nelle mani di un Filippo Tortu che è sembrato correre sui binari, talmente è in assetto. Il ghiaccio è rotto, e la 4×100 italiana può guardare con ottimismo alla finale di oggi e ai mesi che verranno.