Atletica, il direttore tecnico La Torre parla degli azzurri per le Olimpiadi: «Tokyo non è un traguardo»

Il direttore tecnico delle squadre nazionali di atletica leggera Antonio La Torre ha commentato alla Fidal le convocazioni azzurre per le Olimpiadi di Tokyo
Atletica Antonio La Torre e Alfio Giomi, presidente Fidal - foto fidal.it
Atletica Antonio La Torre e Alfio Giomi, presidente Fidal – foto fidal.it

«Gimbo Tamberi leader indiscusso della nostra squadra, Marcell Jacobs vuole – e può – fare a spallate con gli sprinter americani, e non dimentichiamo la classe di Filippo Tortu finalista mondiale a Doha».

Il direttore tecnico delle squadre nazionali di atletica leggera Antonio La Torre ha commentato alla Fidal le convocazioni azzurre per le Olimpiadi di Tokyo. Sono diversi i brianzoli tra i 76 che partiranno per il Giappone: Filippo Tortu da Carate Brianza per lo sprint e la 4×100, Vladimir Aceti da Giussano, nella staffetta sul giro di pista e la staffetta mista. Entrambi sono tesserati Fiamme Gialle. E poi gli atleti “adottati” come Linda Olivieri (Fiamme Oro) allenata da Giorgio Ripamonti e tesserata anche Atletica Monza o Eleonora Giorgi (Fiamme Azzurre), la marciatrice iridata della 20 km cresciuta a Cabiate.

E Elena Bellò (Fiamme Azzurre), l’ottocentista vicentina che seguendo il cuore di recente si è trasferita a vivere a Carate Brianza e ad allenarsi sul nuovo anello di Giussano con Alessandro Simonelli, coach Vis Nova anche di Aceti.

È la spedizione azzurra dell’atletica più numerosa di sempre.

“Ai ragazzi dico: essere arrivati a Tokyo non è un traguardo. Il traguardo è fare un passo in avanti rispetto a ciò che si è fatto finora – ha detto La Torre – Non andiamo a fare shopping al villaggio olimpico. Ognuno dovrà andare a Tokyo sapendo di aver meritato la convocazione, con fatica e impegno, in questo periodo difficile caratterizzato dalla pandemia. Ma bisogna andarci con la giusta concentrazione, senza sentirsi appagati. Senza accontentarsi. E senza farsi bruciare dal contesto. Da tutta la spedizione mi aspetto che ci si esprima a testa alta, consapevoli che l’élite del mondo è ancora parecchio avanti ma che nel frattempo siamo cresciuti anche noi, ed è cresciuta la consapevolezza nelle nostre potenzialità”.

Detto di Tortu, che ai Mondiali Doha era cresciuto dalle batterie fino alla finale mostrando il suo potenziale e l’auspicio è che replichi alle olimpiadi dopo tre gare di avvicinamento contro vento, La Torre della 4×100 maschile ha detto che «ha grandi potenzialità e con tutti i quartetti lotteremo», mentre «per quanto riguarda la strada, Giorgi e Palmisano hanno saputo regalarci il meglio negli ultimi anni a livello internazionale».