Atletica: i campioni brianzoli nell’Italia per i Mondiali di Doha

Non manca la Brianza nell’Italia dell’atletica leggera che dal 27 settembre parteciperà ai Mondiali di Doha. Qualificati Tortu, Aceti, Perini e Olivieri.
Carate B. Filippo Tortu (Atl.Fiamme Gialle)
Carate B. Filippo Tortu (Atl.Fiamme Gialle)

Non manca la Brianza nell’Italia dell’atletica che dal 27 settembre parteciperà ai Mondiali di Doha. In tutto gli azzurri sono 65, 34 uomini e 31 donne selezionati dal direttore tecnico Antonio La Torre. I termini per la procedura d’invito da parte della Iaaf non sono scaduti e la squadra potrebbe ancora allargarsi.

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La quota brianzola è capitanata dal velocista Filippo Tortu, caratese delle Fiamme Gialle: il primatista italiano corre i 100 metri e la 4×100. E poi Vladimir Aceti (G.A. Fiamme Gialle / Atl. Vis Nova Giussano) su 4×400 e mista e i brianzoli d’adozione Lorenzo Perini e Linda Olivieri, allenati dal monzese Giorgio Ripamonti. Perini (bustocco dell’Aeronautica già Atletica Monza) è iscritto i 110 ostacoli, Olivieri i 400 ostacoli e insieme all’insegna delle G.S. Fiamme Oro Padova terrà alta quella dell’Atletica Monza.

“È indubbio – le parole di La Torre alla Fidal – che la stagione 2019 sia stata particolarmente positiva: il quarto posto nell’Europeo a squadre di Bydgoszcz ha certificato la crescita del movimento già evidenziata nel corso della primavera e dell’estate. Dal Mondiale di staffette di Yokohama, dove abbiamo qualificato tutti e cinque i quartetti per il Mondiale (impresa riuscita, oltre all’Italia, alla sola Giamaica, ndr) fino all’Europeo a squadre, passando per l’Universiade di Napoli, le rassegne continentali giovanili, le Coppe Europa di marcia, dei 10.000 metri, e di prove multiple, senza dimenticare anche quelle di specialità come la corsa in montagna, i nostri atleti sono stati sempre protagonisti. Un fatto che va riconosciuto, ma che, ovviamente, non vuol dire che a Doha otterremo dei trionfi. Quello mondiale è uno scenario completamente diverso, di estrema competitività, dove piazzarsi non sarà una passeggiata. Così come accadrà all’Olimpiade, ed è per questo che, nel comporre la squadra, abbiamo scelto di affidarci sempre più al criterio della continuità di rendimento: per Tokyo sarà un elemento discriminante”.