#Morosininpista: Verstappen in pole in Ungheria, Leclerc sbatte la Ferrari ma è davanti a Vettel

Prima pole position in carriera di Max Verstappen, che sul circuito di F1 dell’Hungaroring in Ungheria batte le Mercedes. Da due gare a questa parte, il motore Honda ha cominciato a lavorare sul serio.
Max Verstappen a Monza al Gp del 2018
Max Verstappen a Monza al Gp del 2018 Fabrizio Radaelli

Ieri avevo scritto che sarebbe stato difficile battere le Mercedes su una pista tecnica come quella dell’Hungaroring. Mi sono sbagliato per 18 millesimi di secondo, il distacco cioè che la Red Bull del fenomenale Max Verstappen ha inflitto, nella qualifica del GP d’Ungheria, a Bottas che a sua volta ha preceduto Hamilton, Leclerc e Vettel. Ma non sono solo quei 18 millesimi a darmi una sensazione particolare su quel che sta per arrivare in formula 1, è tutto il pacchetto Red Bull che mi convince di essere di fronte a un cambiamento, quello che la Ferrari finora non è riuscita a fare: insidiare il primato schiacciante della Mercedes.

Per pacchetto intendo, ovviamente, pilota-telaio-motore. Che Verstappen, alla sua prima pole position in carriera, sia un pilota speciale l’ho già scritto in passato, ritengo lui Leclerc e Norris i protagonisti della prossima generazione della formula 1. Che il telaio disegnato da Adrian Newey fosse qualcosa di molto importante non c’erano dubbi, il tecnico britannico è secondo me l’ingegnere più raffinato del Circus, un uomo capace di affrontare situazioni difficili risolvendole con estrema facilità: ricordo, ad esempio, la Leyton House da lui disegnata con la quale Ivan Capelli guidò il GP di Francia 1990 perdendolo solo per un surriscaldamento di motore. Ecco, finora era stato proprio il motore il punto più debole della monoposto di Verstappen, l’Honda sostituendo il Renault tradizionale della Red Bull aveva bisogno di tempi di sviluppo che non collimano con la velocità con cui bisogna agire, anche a livello di factory, in formula 1.

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Da due gare a questa parte, il motore Honda ha cominciato a lavorare sul serio, consentendo a Verstappen, dopo una serie di piazzamenti fra cui due podi e senza mai lasciarlo a piedi nelle undici gare sinora disputate, di vincere in Austria e in Germania. Segno che dall’inizio del mondiale, la Honda ha cercato prima di tutto l’affidabilità e, trovatola, ha cominciato a sviluppare la potenza della propria power unit. Non è detto che Verstappen vincerà domani il GP d’Ungheria, ma il fatto che parta davanti a tutti ha un significato particolare, perché all’ Hungaroring superare si può solo se si è piloti eccezionali, come il Nelson Piquet che ricordavo ieri. Inoltre, Verstappen è pilota che martella, sia trovandosi in testa sia rincorrendo gli avversari.

Per Mercedes e Ferrari, dunque, un compito molto, molto difficile. Anche se, ovviamente, non impossibile. Probabilmente le avversarie della Red Bull tenteranno di sorprendere Verstappen dapprima in partenza e, non riuscendo a superarlo, cercando il sorpasso con la strategia. Direi che la Mercedes ha più probabilità, in questa battaglia con l’olandese, di quante non ne abbia la Ferrari. Perché con gomma gialla, cioè media, le frecce d’argento sono andate più forte anche della Red Bull. Mentre le Rosse, anche nel Q2 dove si usano gomme con le quali poi si scatterà al via, sono rimaste terza forza.

Un errore nel Q1 di Leclerc, che ha sbattuto il retrotreno uscendo all’ultima curva prima del traguardo ha costretto i meccanici al superlavoro e ha probabilmente svantaggiato un po’ la Ferrari. Nonostante l’incidente, Leclerc è stato più veloce di Vettel. La Rossa ha più birra di tutti nel primo settore di pista, pareggia le prestazioni nel secondo, perde qualche cosa nel terzo: questo si è visto in qualifica e questo, ritengo, si vedrà in corsa. Fatto sta che Leclerc, con la macchina rimessa a posto dai meccanici, è riuscito a essere più veloce di Vettel ma non di Hamilton al quale ha reso 274 millesimi di secondo. Forse quel colpo sul guard rail è costato a Leclerc una posizione, ma la fila di partenza sarebbe stata sempre la seconda: perché per la Ferrari anche il tempo di Bottas non era raggiungibile.

La gara di domani potrebbe anche riservare delle sorprese. La pole position è sempre indice di sola velocità e non da garanzie per la domenica: l’Hungaroring è pista molto tecnica e, come dicevo, sarà dura battere Verstappen. Ma ci si può riuscire.