#Morosininpista: Stefano Domenicali nuovo boss della Formula 1, arriva il cambiamento

Il giornalista Nestore Morosini analizza l’arrivo di Stefano Domenicali (già team principal Ferrari prima di approdare in Lamborghini) in Liberty Media: sarà ceo della Formula 1. Cosa può significare per il circus
Stefano Domenicali
Stefano Domenicali

Stefano Domenicali, fino a mercoledì presidente e ad di Lamborghini, uomo di mondo ma brianzolo d’adozione, ha firmato un contratto che lo legherà a Liberty Media, la grande azienda statunitense di mass-media, proprietaria della Formula 1. Sarà CEO e sostituirà Chase Carey che andrà in pensioni per raggiunti limiti di età.
Potrebbe apparire strano che un manager come Domenicali che in quattro anni ha portato la produzione Lamborghini da 1.500 a oltre 8.200 granturismo con un fatturato, nel 2019, superiore al miliardo e 800 milioni, possa avventurarsi in un settore come la formula 1 che sta destando preoccupazione sotto il profilo dell’appetibilità e degli incassi, in crisi con i gettiti dei diritti Tv e degli sponsor, poco appetibile dai giovani, disastrato quest’anno dal Coronavirus.

Domenicali, però, ha dalla sua la grande conoscenza della Formula 1, dopo la laurea in Economia è cresciuto in Ferrari percorrendo le varie tappe di una carriera che lo ha portato sino al ruolo di Team Principal della squadra corse dopo esserne stato vice nella gestione Jean Todt. Conosce perciò perfettamente il mondo delle corse, conosce i personaggi, i piloti, i gestori di circuiti. E, soprattutto, conosce le preferenze dei tifosi che amano i duelli fra piloti e fra scuderie, che non amano le normative troppo complicate e zeppe di regole difficilmente comprensibili.

Domenicali ha, lo dico perché lo conosco bene, la potenzialità per ridare lustro e credibilità a un’attività motoristica che la presidenza di Jean Todt alla Federazione internazionale ha complicato con normative che volevano essere di salvaguardia ma che, al contrario, si sono rivelate perforabili ed eccessivamente costose e portato su una china pericolosissima che è quella dell’oblio e, poi, del fallimento.

Jean Todt a fine anno dovrà lasciare la presidenza della Fia per esaurimento dei mandati, tre, concessi dal regolamento. A fine anno, Stefano Domenicali entrerà in funzione come gran boss della Formula 1. Speriamo che la differenza, rispetto ad oggi, si possa vedere chiaramente.