F1, Morosini in pista: Raikkonen alla Sauber Alfa Romeo, pecunia non olet

Pecunia non olet, dicevano i nostri padri latini, il danaro non puzza. Nestore Morosini ricostruisce i passaggi tra Monza e Singapore che hanno portato Kimi Raikkonen dalla Ferrari alla Sauber.
Monza Gran premio 2018 Raikkonen
Monza Gran premio 2018 Raikkonen Fabrizio Radaelli

Pecunia non olet, dicevano i nostri padri latini, il danaro non puzza. Ed è così anche per un pilota di formula 1. Quando la Ferrari, a Monza, aveva avvisato che nel 2019 con Vettel ci sarebbe stato Charles Leclerc e a Kimi Raikkonen era stato paventato un contratto con la Sauber Alfa Romeo con stipendio ridotto a metà, il pilota finlandese si era molto arrabbiato. Metà di quel che prende alla Ferrari oggi, 10 milioni, sono un bel taglio e così Kimi deve aver pensato di correre per conto suo. Tanto dalla Ferrari era fuori comunque. Ora è arrivato il comunicato ufficiale della Ferrari sull’ingaggio di Leclerc: “Scuderia Ferrari comunica che, nella prossima stagione agonistica di Formula 1, Charles Leclerc affiancherà Sebastian Vettel nel ruolo di pilota ufficiale”.

Ma siccome, come dicevo, il danaro non puzza ecco che prima del comunicato Ferrari era arrivato quello della Sauber Alfa che annunciava un contratto con firma biennale di Raikkonen con la squadra svizzera sponsorizzata dall’azienda italiana. Cosa mai sarà successo? Provo a ipotizzarlo.

Federico Vasseur, team principal della Sauber, afferma che “Kimi è un pilastro importante per il progetto che è quello di compiere progressi significativi, come squadra, nel prossimo futuro. Il talento indiscusso di Kimi e l’immensa esperienza in Formula 1 non solo contribuiranno allo sviluppo della nostra vettura, ma accelereranno anche la crescita e lo sviluppo della nostra squadra nel suo complesso. Insieme, inizieremo la stagione 2019 con una solida base, guidata dalla determinazione a lottare per i risultati che contano”.

Quindi Raikkonen sarà l’artefice dello sviluppo della monoposto Sauber 2019 e 2020, un incarico importante che prevede anche una remunerazione importante.

La trattativa, dopo i fatti di Monza che ognuno può interpretare come vuole ma sui quali ho espresso convinzioni precise, dev’essersi concretizzata con piena soddisfazione di Kimi il quale, ripresa anche la sua posizione di seconda guida della Ferrari a Singapore, avrà di certo data assicurazione della propria disponibilità ad aiutare Vettel nella sua corsa al titolo mondiale sin da venerdì prossimo, quando cominceranno le prove libere del Gp di Singapore.

Sono mie supposizioni, beninteso, ma non credo siano molto lontane dalla realtà dei fatti, perché hanno una logica. Ci si potrà magari aggiungere un bonus per la conquista del mondiale piloti, un altro bonus per la conquista del mondiale costruttori (molto difficile a questo punto): ma sempre sui soldi si gira, che sono un carburante migliore della miglior benzina usata nelle gare del Circus.

Tutto a posto, quindi? Si direbbe di sì. Ma, ancora, niente è in ordine.