F1, Morosini in pista: quando Berger e Alboreto onorarono la morte di Ferrari

Come quest’anno, primo Gp d’Italia dopo la morte del presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, anche nel 1988 le Rosse corsero a Monza dopo la morte del presidente Enzo Ferrari. In quell’anno e in quella gara Gerhard Berger e Michele Alboreto ne onorarono la memoria conquistando una doppietta.
Michele Alboreto
Michele Alboreto

Nella formula 1 ci sono ricorsi storici che, seppure non “impegnino” la sorte, sono talvolta significativi per ricordare e per memorizzare. Come quest’anno, primo Gp d’Italia dopo la morte del presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, anche nel 1988 le Rosse corsero a Monza dopo la morte del presidente Enzo Ferrari. In quell’anno e in quella gara Gerhard Berger e Michele Alboreto ne onorarono la memoria conquistando una doppietta, sia pure rocambolescamente.

Erano gli anni della supremazia McLaren Honda che schierava Ayrton Senna e Alain Prost. Nella qualifica del Gp d’Italia 1988, Berger si era piazzato terzo davanti ad Alboreto, mentre la pole era stata conquistata da Senna davanti a Prost. Al via Senna mantenne il comando davanti a Prost, Berger e Alboreto. Non ci furono variazioni importanti fino al 35º giro, quando il francese si dovette ritirare per un problema al motore.

Senna sembrava ormai avere la vittoria in pugno quando a due giri dal termine accadde l’imprevedibile. Ayrton stava doppiando Jean Louis Schlesser, collaudatore della Williams che, per il GP d’Italia, aveva sostituito Nigel Mansell ammalato. Ma, a causa di una incomprensione, il brasiliano fu urtato e costretto al ritiro. Ci furono montagne di polemiche ma il succo della gara restò nel bicchiere di Maranello e servì per scrivere nell’albo d’oro della formula 1 il decimo successo della storia della Ferrari.

Da quel 1988, la Ferrari ha vinto altre sette volte a Monza, cinque con Michael Schumacher (che detiene il record dei successi) una con Rubens Barrichello e una con Fernando Alonso. Ma ne perse uno, nel 1994, con Jean Alesi per un errore del pilota francese. Jean, che aveva conquistato la pole position e si trovava in testa alla corsa, al momento del pit stop ingranò la marcia quando la macchina stava scendendo dai cavalletti, le ruote toccarono l’asfalto in modo violento e sulla monoposto si ruppe la trasmissione.

Domenica, Sebastian Vettel lotterà per la vittoria numero 18 della Ferrari a Monza, primo gran premio d’Italia dopo la morte di Sergio Marchionne. E si sa che anche all’università della formula 1il 18 è voto di promozione.