F1, Morosini in pista: la sferzata di Binotto al reparto corse si testano motori 14 ore al giorno

Dopo il cambio al vertice della Gestione Sportiva Ferrari, Mattia Binotto al posto di Maurizio Arrivabene, a Maranello ci si è concentrati alla grande sul motore. Mattia Binotto ha capito quali fossero le necessità messe in evidenza dalla monoposto Ferrari nell’ultima parte della stagione scorsa. Ed ecco che cosa ha stabilito di fare.
Vettel e Hamilton
Vettel e Hamilton

Dopo il cambio al vertice della Gestione Sportiva Ferrari, Mattia Binotto al posto di Maurizio Arrivabene, a Maranello ci si è concentrati alla grande sul motore. Mattia Binotto ha capito quali fossero le necessità messe in evidenza dalla monoposto Ferrari nell’ultima parte della stagione scorsa, quando la Mercedes dopo un iniziale sbandamento durato sino a metà campionato era tornata prepotentemente alla vittoria grazie al potenziamento della power unit. E ciò mentre quella Ferrari mostrava i propri limiti.

Al reparto corse di Maranello, perciò, si è intensificato il lavoro proprio sull’unità motrice sulla quale, per evitare qualsiasi tipo di sorpresa sui campi di gara, si lavora ai banchi prova dalle 8 alle 22, quattordici ore al giorno. Binotto non vuole avere sorprese sulla potenza, sull’affidabilità, sulla qualifica, sulla partenza, sulla percorrenza delle curve, sui rettilinei. Insomma, niente incertezze anche perché il regolamento della FIA, di cui buona parte è responsabile l’ingegnere greco NicholasTombazis, un ex Ferrari licenziato dalla squadra di Maranello e quindi con qualche possibile risentimento, limita l’uso di tre motori per stagioni (che diventano quattro cambiando qualche accessorio) con la motivazione del risparmio di danaro. La Ferrari mette al banco di prova una settantina di motori per averne alla fine sei (tre per pilota), più sei per l’Alfa Sauber e sei per la Haas, da utilizzare in corsa. Questo sarebbe risparmio di danaro? Io penso che prima di ingaggiare consulenti tecnici, la FIA dovrebbe valutarne per bene caratteristiche e competenze.

Per quel che riguarda il resto della vettura, la nuova Ferrari avrà per regolamento l’ala anteriore piatta, non avrà gli scarichi sovrapposti perché proprio Tombazis ( e proprio questo mi fa intuire, che qualche risentimento verso Maranello c’è) ha sostenuto che favorirebbero (?) l’aerodinamica. La nuova Ferrari, quindi, sarà un po’ più sottile della precedenza, grande cura del bilanciamento dei pesi. La vedremo venerdì, ma la potremo giudicare solo dopo i test di Barcellona, dal 18 al 21 febbraio e dal 26 febbraio al 1 marzo.