Vimercate, mobilità per 23 dipendenti di Alcatel mentre l’azienda introduce l’happy hour

I dipendenti di Alcatel in azienda a fare l’happy hour, i cassaintegrati di Alcatel fuori a protestare per l’apertura della procedura di mobilità. Sono le due facce della stessa medaglia a Vimercate.
Vimercate, protesta dei dipendenti Alcatel per l’apertura della procedura di mobilità
Vimercate, protesta dei dipendenti Alcatel per l’apertura della procedura di mobilità Michele Boni

I dipendenti di Alcatel in azienda a fare l’happy hour, i cassaintegrati di Alcatel fuori a protestare per l’apertura della procedura di mobilità. Sono le due facce della stessa medaglia. La scorsa settimana da una parte gli impiegati, quelli sicuri del loro posto di lavoro nell’azienda produttrice di hardware e software per le telecomunicazioni, hanno trascorso qualche minuto di relax in compagnia nella sede dell’Energy Park a Vimercate mangiando qualche stuzzichino. L’azienda ha infatti deciso di creare «un momento con cadenza mensile – spiegano i sindacati – per incontrarsi, scambiare idee, socializzare e trascorrere del tempo insieme gustando un aperitivo. L’idea di far socializzare i propri dipendenti al di fuori dell’orario di lavoro potrebbe essere anche valida se l’azienda si trovasse in una situazione normale».

Già. Perché dall’altra parte i sindacati e i lavoratori in cassa hanno appeso un cartello che recitava: «No ai licenziamenti». Due mondi paralleli, due situazioni completamente diverse ma che convivono nella stessa azienda.

Davanti alla mensa, a protestare, sono circa una decina di dipendenti: proprio giovedì mentre qualcuno fa festa, hanno aperto la procedura di mobilità per 23 persone. Si tratta di lavoratori che hanno, quasi tutti, trascorso una vita a lavorare per l’Alcatel, alcuni hanno fatto in tempo a passare sotto le insegne della Telettra. Ora si trovano a un passo dalla mobilità con un età anagrafica che varia tra i 50 e 60 anni ovvero quel momento della vita in cui «sei troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per andare in pensione» suggerisce Franco Mazzarella delegato Rsu di 56 anni .
«Vedere un happy hour quando c’è gente che rischia di perdere il posto di lavoro è veramente uno spreco – ha proseguito Mazzarella – Inoltre siamo in cassa da tempo e non c’è stato concesso nemmeno l’anticipo del tfr».

Una linea comune tra chi è a un passo dal perdere il lavoro in un’azienda che in febbraio ha organizzato l’open day con le famiglie e nei mesi scorsi ha ricevuto in visita anche il presidente del consiglio Matteo Renzi.