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Solaro, il caso Electrolux al Mise Il ministro: «Non ci ha convinto»

L’azienda ferma sulle sue posizioni, il ministro non soddisfatto, i sindacati preoccupati. Fumata grigia nell’incontro che mercoledì ha messo di fronte Electrolux e le istituzioni di Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, le regioni in cui si trovano gli stabilimenti di Solaro, Susegana, Porcia e Forlì.
Electrolux, la produzione a Solaro
Electrolux, la produzione a Solaro Pozzi Attilio - repertorio

L’azienda ferma sulle sue posizioni, il ministro non soddisfatto, i sindacati preoccupati. Fumata grigia nell’incontro che mercoledì ha messo di fronte Electrolux e le istituzioni di Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, le regioni in cui si trovano gli stabilimenti di Solaro, Susegana, Porcia e Forlì.

Al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, da parte dell’azienda c’è stata la disponibilità all’apertura di un tavolo negoziale ma in questo caso il confronto “deve avvenire su un piano industriale e non sul costo del lavoro”, ha specificato il ministro Zanonato alle agenzie.

Rispetto agli esuberi Zanonato ha riferito che “su 6.500 persone ci sarebbero 600 esuberi su una pianificazione di orario di otto ore al giorno che calano a 250 con sei”, al netto del nodo che riguarda la fabbrica di Porcia, nel pordenonese. Per questo l’obiettivo finale è di “garantire l’occupazione, il reddito dei lavoratori e gli insediamenti produttivi” attraverso “la ricerca e lo sviluppo e gli investimenti a bassissimi interessi sulla filiera produttiva”.

Il confronto continuerà con il coinvolgimento del governo e del presidente del consiglio Letta. I lavoratori proseguiranno negli scioperi a scacchiera durante i turni di produzione.