Primo trimestre 2015: fatturato in crescita e meno posti di lavori persi per le aziende di Monza e Brianza

Segnali positivi dalle industrie di Monza e Brianza nel primo trimestre del 2015: nonostante non cresca la produzione aumenta il fatturato delle aziende e si ferma l’emorragia di posti di lavoro. Lo dice uno studio di Camera di commercio e Confindustria.
Segnali positivi per le aziende di Monza e Brianza
Segnali positivi per le aziende di Monza e Brianza

La produzione del settore manifatturiero di Monza e Brianza fatica ancora a riprendere ma crescono i fatturati. Lo dice l’analisi congiunturale trimestrale dell’industria manifatturiera della Brianza, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza e dall’Ufficio studi di Confindustria Monza e Brianza, diffusi in occasione della 13a Giornata dell’Economia.

I dati: nel primo trimestre del 2015 . si legge nell’analisi – «la produzione industriale registra una variazione di -0,1% rispetto al I trimestre del 2014, un dato che si fermava a -0,3% nello scorso trimestre», mentre «sul versante congiunturale i livelli produttivi registrano una variazione nulla rispetto al IV trimestre 2014». Invece «l’indicatore economico del fatturato registra nei primi tre mesi dell’anno un trend migliore di quello della produzione, con variazioni di segno positivo e in crescita, sia a livello tendenziale che congiunturale, rispettivamente a +2,7% e a +0,6%».

In più gli ordinativi ci sono, sia dall’interno sia dalle esportazioni: rispetto al primo trimestre di un anno fa «variazione tendenziale di +5,8%, mentre quelli interni di +1,5%» e «su base congiunturale la variazione della domanda estera si attesta a +1,7% rispetto al IV trimestre del 2014, mentre la crescita della domanda interna si attesta a +0,8%». Secondo gli industriali, il prossimo trimestre darà ulteriori segnali di crescita sia nella produzione sia nell’occupazione, dove già ora sembra si sia fermata l’emorragia di posti di lavoro. «Il saldo occupazionale torna ad essere positivo (+0,4%), risultato della differenza tra un tasso di ingresso positivo pari a 1,7% e un tasso di uscita di 1,3%. Rimane pressoché stabile la percentuale di imprese che fanno ricorso alla cassa integrazione guadagni (passa da 13,2% a 13,7%), mentre continua a scendere il monte ore trimestrale (da 1,1% a 0,8%)», dice l’analisi.

«Guardando alle performance dell’industria manifatturiera della Brianza nei primi tre mesi del 2015 possiamo davvero iniziare a intravedere le condizioni per innescare una ripresa dell’economia – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – . I segnali sono incoraggianti e non arrivano solo dalle variazioni positive che hanno interessato i principali indicatori economici, ma anche dal mercato del lavoro che, dopo mesi di difficoltà, vede risalire al di sopra dello zero il saldo occupazionale. Sicuramente questo nuovo dinamismo, risultato anche delle misure governative per il rilancio del Sistema Paese, dovrà essere confermato nei prossimi mesi ma intanto restituisce la speranza ai nostri imprenditori, che guardano con più fiducia al futuro».

«I dati del nostro territorio confermano quelli del Paese. Il Pil in salita e il comparto industriale che fa registrare segnali positivi – ha affermato Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria Monza e Brianza – sono condizioni che si riflettono sulla Brianza. Il nostro territorio, tra i distretti più importanti d’Europa, torna a crescere grazie alla manifattura decisiva per compiere un balzo in avanti e allontanare le imprese dalla crisi. A questo si aggiungano gli investimenti fatti in innovazione e ricerca da parte delle imprese stesse e le iniziative per il rilancio che le istituzioni stanno implementando. Un percorso virtuoso che, se sostenuto dalla congiuntura economica, porterà alle imprese del nostro territorio crescita e sviluppo».

«Cresce infatti la percentuale di imprenditori che prevede aumenti di produzione (da 20,5% a 31,3%), di domanda estera (da 31,4% a 33,3%) e interna (da 13,8% a 26%) e perfino quelli che si aspettano in incrementi di occupazione (da 5,9% a 10,9%), mentre si riducono le percentuali degli imprenditori che ne prevedono riduzioni, portando per tutti gli indicatori i saldi percentuali in terreno positivo – concludono Camera di commercio e Confidustria – Supera per tutte le variabili considerate il 50% la quota di imprenditori con aspettative stabili, che nel caso dell’occupazione raggiunge il 79,8%».