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Pensioni, occhio alla quattordicesima: a chi spetta e come chiederla

La chiamano la 14esima dei pensionati, anche se il suo nome corretto sarebbe “somma aggiuntiva alle pensioni basse”. È un altro di quei diritti inespressi che a volte i brianzoli si dimenticano di rivendicare. A chi spetta e come chiederla.
Monza Sede Inps
Monza Sede Inps Fabrizio Radaelli

La chiamano la 14esima dei pensionati, anche se il suo nome corretto sarebbe “somma aggiuntiva alle pensioni basse”. È un altro di quei diritti inespressi, come quello all’assegno famigliare di cui il Cittadino si è già occupato, che a volte i brianzoli si dimenticano di rivendicare, restando senza un’entrata annuale non disprezzabile. Il momento per parlarne è quello giusto perchè chi, entro luglio, compie 64 anni di età, a certe condizioni di reddito stabilite, dallo stesso mese dovrebbe trovarsi nella rata della pensione anche questa somma in più, variabile a seconda dell’ anzianità contributiva.

Una cifra esentasse, per calcolare la quale valgono i redditi individuali. Non bisogna cumulare, insomma, quelli di marito e moglie, ma vanno presi in considerazione entrambi singolarmente.

La 14esima dei pensionati è stata introdotta con un accordo sindacale, trasformato in legge del 2007 (n. 127 del 27 luglio) da parte del Governo Prodi e rivista nel settembre 2016 allargandola a una platea più vasta: prima poteva incassarla chi aveva un reddito sotto i 10mila euro, mentre ora il tetto massimo consentito è stato elevato a 13.338 euro.

Il fatto è, come segnala Stefano Buzzi, responsabile Welfare della Cisl Monza Brianza Lecco, che, a volte, i pensionati che ne hanno diritto non si premurano di controllare che venga effettivamente erogata e, nel caso in cui l’Inps non l’abbia inserita nella rata di luglio, non presentano la richiesta per vedersela riconosciuta. Una opportunità che, anche questa volta, può riguardare migliaia di pensionati brianzoli. Difficile dare un numero preciso, tuttavia se si pensa che la media delle pensioni di vecchiaia sono sotto i mille euro e si tiene conto di quelli che hanno superato i 65 anni, in questa categoria rientrano poco meno di 13mila persone in provincia di Monza. Anche se poi bisogna verificare che tutti gli interessati rispettino i requisiti di reddito: se alla pensione si aggiungono altre entrate, dovute, tanto per fare un esempio, all’affitto di un’abitazione, le persone interessate potrebbero sforare quota 13mila euro, caso in cui non potrebbero più vantare alcun diritto. Gli importi della 14esima dipendono dalla contribuzione.

Fino a 10.003 euro chi ha più di 25 anni di contributi prende 655 euro, 546 se sono tra 15 e 25 anni, 437 fino a 15 anni di contributi. Se il reddito è compreso fra 10.003 euro e 13.338, le stesse tre categorie prese in considerazione sopra intascherebbero 504, 420 e 336 euro. «Si tratta di una somma aggiuntiva al reddito -spiega Buzzi- più è bassa la pensione maggiore è l’importo aggiuntivo». Si considerano i redditi di qualsiasi natura esclusa l’indennità di accompagnamento, gli assegni familiari e il reddito della casa di abitazione. Non ne hanno diritto, invece, i titolari di pensione sociale, assegno sociale, assegno di invalidità civile.

Non tutti gli aventi diritto si vedono riconosciuta la 14esima. In questo caso devono presentare una richiesta di ricostituzione, solo in via telematica, all’Inps di competenza, per ottenerla, specificando il loro reddito. Gli interessati possono avvalersi della collaborazione del patronati come l’Inas Cisl per l’assistenza all’invio. Il diritto alla 14esima si prescrive dopo cinque anni. I titolari della quattordicesima hanno l’obbligo di comunicare annualmente all’Inps la propria condizione reddituale con modello Red. Se hanno presentato la dichiarazione dei redditi (mod 730 o modello Unico) non devono comunicare nulla all’Inps.