Nozze Confindustria Milano-Monza, parla un esponente della “piccola”: perché dico sì all’unione

Continua il dibattito sulla fusione tra Confindustria Monza Brianza con Assolombarda di Milano. Questa volta a prendere la parola è un esponente del Comitato Piccola Industria, Ambrogio Meregalli, che dice sì alle nozze.
La sede monzese dell’Aimb
La sede monzese dell’Aimb

Un nuovo contributo al dibattito sulle nozze tra Confindustria Monza Brianza e Assolombarda. Questa volta a scrivere è un imprenditore membro del Comitato Piccola industria brianzolo, Ambrogio Meregalli. Che dice sì alle nozze. E spiega perché nella lettera che pubblichiamo e che aggiunge una voce al confronto delle ultime settimane.

LEGGI i primi interventi sul dibattito

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Caro direttore, l’unione di Confindustria Monza e Brianza con Assolombarda è una reale opportunità di crescita per tutte le imprese e per i rispettivi territori. Le imprese della nuova Associazione saranno più forti e più rappresentate e avranno un contesto ancora più competitivo in cui il manifatturiero sarà al centro. Lo scenario economico sta cambiando insieme a quello politico, sociale e culturale del nostro Paese. E con lui anche il nostro territorio. Per questo vogliamo essere lungimiranti e guardare avanti: per non subire questo mutamento, ma per esserne parte attiva. E questo, naturalmente, nell’interesse delle imprese associate. I vantaggi di questa unione sono tanti: uno fra tutti, la possibilità di dare un supporto più strutturato all’internazionalizzazione delle nostre imprese, sia in termini di servizi sia di rappresentanza.

Le imprese che hanno saputo rivolgersi ai mercati esteri sono state in grado di superare la crisi, e su questa strada devono essere sostenute (soprattutto le nostre piccole imprese), dando loro più strumenti affinché possano crescere e innovarsi. In un mercato globale con dinamiche congiunturali sempre più incerte, le piccole e medie imprese (anche le nostre della Brianza, che rappresentato un grande modello) devono poter contare su una casa di riferimento e di rappresentanza più forte e competitiva, che sappia loro garantire una rete di relazioni commerciali e istituzionali al massimo livello. Le città metropolitane si proiettano nel futuro per competere e le nuove realtà aggregate si rafforzano interpretando le nuove sfide che vedranno impegnate le nostre imprese.

Sono convinto che l’unione non cancellerà Confindustria Monza e Brianza con i suoi 113 anni di storia, anzi si farà sistema e si metteranno in campo sinergie per essere più forti e rappresentativi. Monza rimane punto di riferimento fondamentale per tutto il territorio e, come ora, rimarrà la casa delle nostre imprese. Il nostro tessuto industriale è fatto di piccole e medie imprese, e questa unione non potrà che rafforzare il loro peso a livello di sistema.

Il dibattito che in questi giorni si sta svolgendo penso faccia parte del normale processo dialettico tipico delle vivacità culturali degli imprenditori. Il confronto ci rafforzerà, facendo emergere le migliori soluzioni affinché questa nostra nuova associazione sia veramente di tutti e da tutti condivisa. Un po’ alla volta guarderemo al futuro pensando a una nuova associazione che ha come obiettivo la crescita di tutte le imprese associate.

Ambrogio Meregalli

Imprenditore
Membro del comitato Piccola industria
di Confindustria Monza e Brianza