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Monza: vertice in provincia per il fallimento di Mercatone Uno, la Brianza sta con i lavoratori

Vertice di sindaci e sindacati in Provincia a Monza per il fallimento del Mercatone Uno: la Brianza affianca i lavoratori nella richiesta di ammortizzatori sociali. Lunedì 10 presidio in Regione.
Monza Provincia Tavolo di confronto con i sindacati crisi Mercatone uno
Monza Provincia Tavolo di confronto con i sindacati crisi Mercatone uno Fabrizio Radaelli

Vertice a Monza sul caso Mercatone Uno, l’azienda per il cui fallimento sono rimasti senza lavoro 1.800 dipendenti in tutta Italia, molti dei quali in Lombardia e nel negozio di Cesano Maderno in Brianza. Venerdì 7 giugno incontro fra il vicepresidente della provincia di Monza, il sindaco di Lissone Concettina Monguzzi, i primi cittadini di Cesano, Desio, Lazzate, Limbiate, Seregno, Varedo, Vimercate e Lissone, i rappresentanti sindacali, Cgil e Cisl, Afol.

LEGGI la mobilitazione dei lavoratori

La decisione finale è un appello inviato al tribunale di Bologna e al Ministero dello sviluppo economico per chiedere di attivare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Nell’incontro, si legge in una nota della Provincia, “è stato messo in evidenza che ogni percorso a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori dipende dalla definizione di uno status che al momento è assolutamente indefinito ed anomalo in quanto non è stata comunicata alcuna interruzione del rapporto di lavoro, né il datore di lavoro è nelle condizioni giuridiche per l’attivazione di ammortizzatori sociali”.

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Lunedì 10 l’argomento sarà affrontato anche nella IV commissione attività produttive della Regione Lombardia: in quell’occasione i lavoratori e i sindacati hanno annunciato un presidio a palazzo Lombardia. “La Provincia si è impegnata a mettere a disposizione le competenze di Afol MB (l’Agenzia di formazione e orientamento al lavoro, ndr) per avviare tutti i percorsi di formazione, ricollocazione, riqualificazione nel quadro degli strumenti regionali. I sindaci si sono impegnati ad incontrare le lavoratrici ed i lavoratori che vivono nei propri comuni per conoscere le singole situazioni e intervenire con gli strumenti a disposizione”.