Monza, ecco l’agenzia delle coop sociali: «Così aiutiamo a trovare lavoro»

Anche a Monza, è attiva Mestieri Lombardia, l’agenzia lavoro delle coop sociali. Parla il responsabile Maurizio Barella: «Per trovare lavoro occorrono competenze, ma anche disponibilità ad adattarsi». Reddito di cittadinanza: fino a quando non si entrerà nella fase operativa può rappresentare un freno alla ricerca
Maurizio Barella, responsabile dell’Unità organizzativa di Monza di Mestieri Lombardia
Maurizio Barella, responsabile dell’Unità organizzativa di Monza di Mestieri Lombardia Fabrizio Radaelli

«La sensazione è che il lavoro si stia muovendo, ma non è così semplice. Se le persone hanno competenze nel 50% dei casi trattati riusciamo a trovare un impiego. Se non ne hanno diventa più difficile». Maurizio Barella (foto) è responsabile dell’Unità organizzativa di Mestieri Lombardia che ha sede in via Gerardo dei Tintori. . Una sorta di agenzia lavoro per il mondo delle coop sociali che sostiene le persone che stanno cercando un’occupazione o vogliono riqualificarsi, offrendo loro colloqui, la possibilità di redigere un bilancio di competenze, un curriculum fino alla individuazione di imprese che hanno bisogno di personale . Un servizio che si rivolge principalmente a due tipologie di persone: le utenze fragili e i disoccupati tout court. Nel primo caso si parla di persone con potenzialità ridotte, come i disabili: «Se non sono troppo fragili -spiega Barella- come quelli psichici, che hanno bisogno di contesti protetti e spesso vengono presi in carico da coop sociali di tipo B, le possibilità di inserimento in azienda ci sono. Da un anno gestiamo il Sil (Servizi per il lavoro) di Carate e abbiamo notato sensibilità da parte delle aziende». Di frequente viene sfruttata l’opportunità concessa dalla legge Biagi di assumere un disabile in una cooperativa per conto di una impresa che così assolve all’obbligo di assunzione delle categorie protette. Per i disoccupati la strada maestra sono i tirocini, che, usati correttamente, avviano percorsi verso l’assunzione a tempo determinato e poi a tempo indeterminato. Sono sempre di meno, infatti, i tirocini utilizzati strumentalmente per tenere bassi i costi, senza riconoscere la loro valenza formativa.

La flessibilità. Sulla ricerca di lavoro, comunque, pesa, ancora una volta, la mancanza di competenze, magari accumulata da chi , toccato dalla crisi sviluppatasi dal 2008 in poi, porta il peso di una lunga assenza dal mondo del lavoro. «C’è poi un’altra difficoltà -osserva il responsabile monzese di Mestieri Lombardia- Oggi bisogna avere flessibilità, da intendere non nella sua accezione negativa, ma come capacità di adattarsi, anche di impegnarsi in un apprendimento continuo». Una disponibilità che, invece, non sempre viene concessa. A volte spostarsi da Milano o Sesto San Giovanni a Monza diventa un problema. E allora la ricerca di un lavoro diventa molto più difficile. Per cercare di far fronte alla povertà e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro il Governo gialloverde della triade Conte-Di Maio-Salvini ha introdotto il Reddito di cittadinanza. Una misura che, per, almeno fino a questo momento, ha frenato, più che stimolarle, le attività finalizzate al reperimento di un’occupazione. È operativa solo la prima fase del provvedimento, quella che prevede la corresponsione di un reddito a chi non lo ha, non ancora la seconda, appena cominciata, quando vengono messe in campo le iniziative per individuare un possibile lavoro. E allora chi si è preso i soldi a volte non si dà da fare , resta in attesa: «Fino a che non si andrà a regime -conclude Barella- così si rischia di rallentare la ricerca».

La Dote e Garanzia giovani. Le difficoltà, tuttavia, sono anche altre. Per sostenere la ricerca di lavoro ci sono due strumenti , la Dote unica lavoro per gli over 30 e Garanzia giovani fino ai 29 anni. Il problema è che ora si tende a finanziare i progetti in base al risultato, penalizzando la formazione. Se il Consorzio prepara una persona che poi non trova lavoro rischia di dover sopportare da solo il peso delle spese sostenute per insegnargli una professione. Garanzia Giovani, ad esempio, finanzia la formazione d’aula solo per piccoli gruppi: mancano i soldi per una formazione stabile. L’Unità organizzativa di Monza al di là di tutti gli ostacoli, funzione. E anche bene: nel 2018 i ricavi sono stati di 857mila euro, con una crescita che negli ultimi quattro anni non si è mai fermata.