Monza, 20 lavoratori Adac a rischio taglio: «Intervenga il ministro del Turismo Garavaglia»

Audizione in Regione anche per la vertenza dei dipendenti degli uffici italiani dell’automobile club più grande d’Europa, quello tedesco. Qui vengono assistiti i viaggiatori che hanno problemi meccanici o sanitari. Su 66 presenti 20 rischiano di perdere il posto perchè alcune funzioni vengono delocalizzate in Spagna e Grecia
Presidio lavoratori Adac a giugno
Presidio lavoratori Adac a giugno Fabrizio Radaelli

Dopo la Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, l’Adac di Monza. La IV commissione Attività produttive della Regione Lombardia si è occupata di un’altra vertenza brianzola, quella che riguarda i 66 lavoratori della sede italiana dell’automobile club più importante d’Europa, quello tedesco, 20 dei quali rischiano il taglio perchè alcune funzioni, come l’assistenza sanitaria, vengono delocalizzate in Spagna e in Grecia.

Dagli uffici monzesi vengono assistiti tutti i soci che in Italia hanno problemi meccanici o di salute, ma la sede centrale per ottimizzare i costi ha deciso di far rispondere da altri Paesi. Questo nonostante i lavoratori brianzoli abbiano ricevuto più volte riconoscimenti per la loro professionalità, come in occasione del disastro della Costa Crocere.

«Siamo convinti -spiega Matteo Moretti, segretario generale della Filcams Cgil Monza Brianza- che la riduzione dei volumi di attività e il trasferimento delle attività con maggior valore aggiunto possa mettere a rischio nel breve periodo anche la sopravvivenza stessa della filiale italiana. Abbiamo denunciato alla direzione italiana e tedesca, ai massimi livelli, che la ristrutturazione determinerà, oltre a danni economici e sociali disastrosi dovuti ai licenziamenti in un momento delicato di emergenza sanitaria, fortissimi disservizi ai soci tedeschi».

In seguito alla diminuzione del flusso turistico in questi mesi sono stati utilizzati ammortizzatori sociali, ma ora il lavoro è ripreso. Il turismo è uno dei settori sui quali anche il Pnrr ha deciso di investire e ridurre il personale a Monza a disposizione dei viaggiatori tedeschi in Italia appare, alla luce di questo dato, ancora più sbagliato. Inoltre le persone da selezionare in Spagna e Grecia dovranno essere formate e avere competenze linguistiche e culturali tedesche e Italiane e i livelli di efficienza non potranno essere garantiti. Sarà necessario assumere più persone e aumentare i costi.

L’Adac tra l’altro nel suo piano di ristrutturazione ha preso di mira solo la sede italiana e questo nonostante abbia dimostrato a più riprese la sua efficienza. Il sindacato ora chiede anche il coinvolgimento del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, perchè agisca nell’ambito delle relazioni tra Paesi europei per tutelare il lavoro in Italia e lo sviluppo del turismo. Adac, tra l’altro, ha anche relazioni strette con l’Aci, che è un ente pubblico.

Il 13 luglio, in provincia, i lavoratori incontreranno il sindaco di Monza e il presidente della provincia stessa. Il 26 luglio, invece, si riunirà anche il comitato aziendale europeo, dove verranno portate le richieste per cambiare il piano.