Un centinaio di lavoratori delle sedi Micron di Agrate e Vimercate hanno manifestato mercoledì a Roma, con i colleghi di Arzano (Na), mentre era in corso l’incontro al Mise tra sindacati e azienda. Al di là della disponibilità del governo, resta da parte aziendale la rigidità per soluzioni alternative alla procedura di riduzione del personale, l’unica disponibilità emersa è stata quella di avviare alcune verifiche per offrire eventuali opportunità di lavoro nelle sedi estere del gruppo.

“L’incontro odierno non aggiunge grandi novità – afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia e coordinatore nazionale Fim Cisl Micron-StM -. Siamo preoccupati delle rigidità aziendali visto che non siamo di fronte ad una crisi del settore e industriale, ma a “rigidità” da parte aziendale che si giocano sul piano delle strategie finanziarie”. “Per questo – aggiunge – come organizzazioni sindacali presenteremo un documento tecnico sulla situazione di questo settore. Il nostro obiettivo resta quello di trovare una soluzione che tuteli tutti i lavoratori e consolidi la presenza industriale del Gruppo in Italia salvaguardando il capitale umano e professionale”.

Intanto anche i dipendenti della Micron di Catania hanno manifestato in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un centinaio di lavoratori della Micron ha fatto un presidio silenzioso in piazza Università mentre il capo dello Stato era nel municipio: 419 dipendenti della società sono arrivati avvisi di mobilità, 128 dei quali nel sito di Catania. Ciascuno dei manifestanti ha esibito un cartello con la scritta «Esubero» e .striscioni in cui si legge «Ridateci il futuro» e «Micron da eccellenze a eccedenze». Previsto un incontro in prefettura con una delegazione di lavoratori e sindacati.

Da programma, il Capo dello Stato ha in programma una visita nella zona industriale della città etnea, con visita proprio allo stabilimento della St.