Mercatone Uno, Rampi e i senatori Pd interrogano Di Maio: «Cosa sta facendo il ministero e quando incontrate i lavoratori?»

È firmata dal vimercatese Roberto Rampi e dagli altri senatori del Partito democratico l’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico sul caso dei lavoratori della Mercatone Uno.
Vimercate Roberto Rampi
Vimercate Roberto Rampi

È firmata dal vimercatese Roberto Rampi e dagli altri senatori del Partito democratico l’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sul caso dei lavoratori della Mercatone Uno, che ha chiuso un punto vendita anche a Cesano Maderno. Il documento mira a chiedere “quali azioni questo Ministero stia mettendo in campo e quando ritenga di incontrare i lavoratori” dato che dalla richiesta di un incontro avanzata dalle organizzazioni sindacali sono passati quindici giorni “e non ci sono state risposte”.


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“Il 2 luglio è stata richiesta una risposta urgente sull’esigenza imprescindibile di integrazione del reddito delle 1.824 lavoratrici – si legge – stante la rivendicazione di retrocedere i contratti di lavoro alle condizioni precedenti il passaggio a Shernon sotto la regia del MISE, dove le lavoratrici hanno rinunciato a ore di lavoro e condizioni economiche più vantaggiose del CCNL a fronte delle promesse e del ricatto occupazionale, tramite una lettera indirizzata al Ministero del Lavoro, ai sottosegretari competenti e al presidente dell’INPS. La lettera è datata 2 luglio e ad oggi non ha avuto alcuna risposta.

E poi: “Venerdi 12 luglio è partita una lettera unitaria delle sigle sindacali di categoria che sollecita una convocazione urgente del tavolo al Ministero del Lavoro per sollecitare risposte sul reddito; dopo un incontro della struttura del MISE con i creditori svoltosi il 3 luglio sono usciti comunicati stampa che paventano cessioni dei beni aziendali e dei lavoratori, anche in modalità parziale e non c’è stato nessun coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori. L’amministrazione straordinaria scade il 31/12/2019 e la CIGS ha la medesima scadenza, l’assenza di prospettive è drammatica e preoccupante”.