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Mercatone Uno: «Finalmente una cassa dignitosa»

Il decreto Milleproroghe finanzia una cassa integrazione calcolata sui contratti precedenti a Shernon: i lavoratori ex Mercatone Uno (che anche in Brianza, a Cesano Maderno, dava lavoro a 52 persone) possono guardare con più serenità al futuro immediato.
Cesano Maderno Mercatone Uno
Cesano Maderno Mercatone Uno

La cassa integrazione calcolata non sui contratti part time della Shernon ma su quelli a tempo pieno praticati in precedenza. Il Milleproroghe ci ha messo i soldi e adesso i lavoratori ex Mercatone Uno (che anche in Brianza, a Cesano Maderno, dava lavoro a 52 persone) possono guardare con più serenità al futuro immediato.


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Il Senato, infatti, ha approvato una norma che contiene l’integrazione della cassa integrazione straordinaria per il 2019 e per il 2020, stanziando rispettivamente 4,3 e 10 milioni di euro che andranno a vantaggio delle 1700 lavoratrici e lavoratori che dopo il fallimento dell’ultimo gestore, la Shernon, appunto, sono rimasti senza un impiego ma anche con ammortizzatori sociali ridotti all’osso, tanto che mediamente prendevano cifra intorno ai 400 euro e anche meno. Questo perchè per contribuire al rilancio dell’azienda avevano accettato riduzioni di orario e di stipendio Quando però la società che aveva acquisito i punti vendita dalla prima amministrazione straordinaria ha chiuso i battenti per ordine del Tribunale, per individuare gli importi della “cassa” si è partiti dagli ultimi, magri contratti, ottenendo così cifre da fame. I sindacati hanno sempre chiesto che, annullata l’esperienza Shernon, si tornasse, anche dal punto di vista dei contratti, alla situazione precedente. Ora il Milleproroghe ha ristabilito l’equilibrio, trovando il modo di dare qualche soldo in più ai cassintegrati, sia per il 2019 che per il 2020. L’ammortizzatore sociale, infatti, è stato prorogato fino al prossimo 23 maggio.

«Questo risultato è frutto della lotta e della determinazione delle lavoratrici del Mercatone, delle delegate sindacali, dei funzionari e delle segreterie di tutti i territori e di tutto il sindacato regionale e nazionale -spiega Matteo Moretti della Filcams Cgil Monza Brianza- Un grande lavoro che restituisce un po’ di dignità alle lavoratrici e che dimostra anche a tutti noi che la lotta paga e che se una rivendicazione è giusta non ci si deve arrendere mai. È giusto ringraziare le forze politiche della maggioranza di Governo che hanno portato avanti nel Milleproroghe».

«Finalmente c’è stata ridata un minimo di dignità -spiega Marianna Iurato, delegata Filcams e lavoratrice del punto vendita di Cesano- Non abbiamo mai smesso di crederci e abbiamo ottenuto un minimo di risarcimento. Penso sia un precedente importante anche per altre situazioni del genere che potrebbero verificarsi in futuro». Resta ora da chiarire un’altra importante partita, quella della possibilità di riapertura dei negozi, compreso quello brianzolo. Fino a questo momento dai commissari hanno solo dato qualche numero: 2 imprenditori interessati a 11 negozi dei 55 rimasti che facevano capo a Mercatone.

Non si sa, tuttavia, quali siano i punti vendita, né tantomeno se Cesano è tra questi. Il futuro, insomma, è ancora tutto da costruire: «Ora si deve continuare – continua Moretti – con l’impegno nel costruire soluzioni per ricollocare le lavoratrici, utilizzando e prolungando gliammortizzatori e favorendo l’attivazione di tavoli e bandi regionali»