Lunedì sciopero dei lavoratori Amazon, presidio a Burago. Tra i temi i carichi di lavoro: «200 consegne al giorno»

La decisione dei sindacati è arrivata dopo lo stop alla trattativa a livello nazionale per tutti i lavoratori della filiera. Tra i nodi da sciogliere quello della clausola sociale per la riassunzione degli operatori con le aziende che subentrano nei contratti
La sede Amazon di Burago
La sede Amazon di Burago

Braccia incrociate lunedì per i lavoratori Amazon in Italia. Con un presidio nella sede di Burago Molgora della multinazionale americana. Sarà la prima astensione in tutto li Paese che interesserà i dipendenti di magazzini e hub con contratto nazionale di logistica e le aziende fornitrici dei servizi di logistica, oltre che della movimentazione e della distribuzione della merce.

Uno sciopero deciso dopo lo stop alla trattativa per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon con Assoespressi. I temi sul tavolo sono diversi: la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la verifica e la contrattazione dei turni di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, gli aumenti retributivi, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori somministrati ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza, l’indennità Covid.

In particolare a tenere distanti le parti ci sarebbe la volontà datoriale di non riconoscere la clausola sociale, quella che obbliga i provider che subentrano ad altri in una commessa di lavoro ad assumere le persone che già svolgevano questo incarico in precedenza.

“Nonostante il boom di fatturato, Amazon non intende dedicare maggior attenzione alle condizioni dei lavoratori, oltre 5mila in Lombardia”. La denuncia è di Cgil Cisl Uil regionali insieme ai sindacati dei trasporti e dei lavoratori atipici.

“I lavoratori sono stremati. Nei mesi della pandemia hanno garantito un servizio fondamentale e continuo, anche in condizioni di rischio. Con l’ulteriore aggravante, per i somministrati, di dover garantire la massima flessibilità sul lavoro, spesso senza la corretta parità di trattamento economico e perennemente posti sotto minaccia di non avere rinnovato il contratto”.

Una agitazione qualificata da Assoespressi come “decisione non giustificata”, ma che per i sindacati serve a chiedere un dibattito più serrato sulle condizioni di lavoro. Tra queste spicca l’annoso problema dei carichi di lavoro: «Oggi vengono chieste 200 consegne al giorno -spiega Sara Tripodi, della Filt Cgil Monza Brianza- Sono state ridotte le tratte da quando non ci sono più gli operatori che erano stati assunti per far fronte a picchi di lavoro». Dopo Natale, insomma, è stato ridotto il personale a disposizione e coloro che sono rimasti si sono visti aumentare i carichi. Un elemento di scontro ricorrente che ciclicamente torna alla ribalta. Con i tempi attuali i tempi per le consegne sono ridottissimi: pochi minuti, non di più.

Uno dei problemi rilevati dalle organizzazioni sindacali è anche quello della difficile quantificazione della forza lavoro che ruota intorno alla sede di Burago. Secondo una loro stima potrebbero anche arrivare in certe situazione anche a superare un migliaio. Ci sono, infatti, cinque provider al servizio dell’azienda ma anche contratti a termine che a scadenza non vengono rinnovati , ma anche gli “invisibili degli interinali”.

Intanto Amazon ha annunciato l’apertura di una nuova sede a Cividate al Piano (Bg): “Siamo orgogliosi ed entusiasti di espandere la nostra attività con il primo centro di distribuzione in Lombardia”, ha affermato Stefano Perego, Vp Amazon Eu Operations. Oltre al deposito di Burago ha sedi a Milano, un centro di smistamento a Casirate d’Adda (Bg), depositi di smistamento Origgio (Va), Buccinasco (Mi) , Peschiera Borromeo (Mi) e Castegnato (Bs).