L’inventore Bruno Murari e StMicroelectronics, 60 anni di lavoro insieme alla scoperta delle nuove tecnologie

Bruno Murari, 85 anni,è un inventore con oltre 200 brevetti e ha contribuito a far crescere la StMicroelectronics con sede ad Agrate Brianza: nel 2021 sono 60 anni di lavoro insieme.
Bruno Murari, a destra, in StMicroeletronics con Benedetto Vigna
Bruno Murari, a destra, in StMicroeletronics con Benedetto Vigna

Durante la sua carriera professionale ha brevettato oltre 200 invenzioni nel settore della progettazione di circuiti, tecnologie di potenza e dispositivi MEMS (Micro Electro Mechanical Systems). Adesso, malgrado sia in pensione dal 2005, sforna puntualmente una o due «novità» tecnologiche all’anno. Perché la qualifica di pensionato a Bruno Murari va tremendamente stretta. Non a caso nel 2021 l’ingegnere nato a Treviso, ma monzese d’adozione e di residenza, compie i 60 anni di lavoro con la STMicrolectronics.

Murari, 85 anni a maggio, sta infatti proseguendo tuttora la sua collaborazione con il Gruppo italofrancese. Nel 1961 aveva iniziato a lavorare con l’allora SGS. Quest’ultima nel 1987 si sarebbe fusa con la Thomson Semiconducteurs. SGS-Thomson Microelectronics nel 1998 avrebbe preso il nome di STMicroelectronics .
L’azienda aveva già sede ad Agrate: il sito brianzolo è diventato con il tempo un centro fondamentale nelle strategie della società produttrice di semiconduttori. E questo per merito anche di inventori come Murari, sempre in prima linea nella scoperta delle nuove tecnologie.

«Inizialmente – precisa – dovevo caratterizzare dei dispositivi al germanio. Ma circa un anno dopo passammo al silicio, che è tuttora utilizzato. Ora siamo all’utilizzo di nuovi materiali, come il carburo di silicio e il nitruro di gallio».

Murari, vincitore di premi internazionali, persona conosciuta ed apprezzata dagli addetti ai lavori e non, quando andò in pensione era il responsabile ricerca e sviluppo di una divisione di ST. Adesso ricopre il ruolo di consulente scientifico. Due o tre volte la settimana, quindi, va in ufficio.
Per il resto, causa il perdurare dell’emergenza sanitaria, lavora da casa. Ma non per questo ha smesso di proporre nuove idee e nuove soluzioni.

Ora, per esempio, sta collaborando a un progetto per la sanificazione dell’aria in ambienti chiusi, in particolare nelle scuole e nelle case di riposo. Non ha dubbi sul fatto che proseguirà la riduzione delle dimensioni dei microchip: «Diventeranno – spiega – sempre più densi di componenti».

In ambito aziendale ha pure stretto delle salde amicizie, come quella con Aldo Romano. Ha avuto anche la soddisfazione di vedere riconosciuti ad alti livelli i meriti di persone che hanno lavorato con lui. Dirigenti che ora riportano direttamente al presidente e amministratore delegato Jean Marc Chery, come Benedetto Vigna, Marco Cassis, Marco Monti e Lorenzo Grandi. «Hanno fatto una bella carriera e questo non può che farmi piacere».

Murari, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, resta comunque fiducioso. «Anche perché qui vedo – aggiunge – tanti giovani che stanno impegnandosi al massimo per salvare la vita ai malati di covid. E qui abbiamo un nucleo di ingegneri tutti laureati con 110 e lode, perciò un concentrato di forze notevoli. Questa è l’Italia che sta ripartendo, che ha voglia di fare. Io nella mia carriera ho fatto qualcosa di giusto e anche tanti errori. Ma dagli errori si impara».