L’Inps di Monza verso lo sciopero I sindacati: «Fermiamo lo scempio»

Dopo le assemblee i lavoratori e i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione all’Inps di Monza e Brianza. Intanto c’è chi si è rivolto ai carabinieri per la chiusura dell’Inps di Seregno a causa di una assemblea non annunciata.

Dopo la chiusura di tutte le sedi della provincia di Monza per permettere le assemblee nelle giornate di mercoledì 2 e venerdì 4 ottobre, i lavoratori Inps sembrano pronti allo sciopero. Lo stato di agitazione è già stato proclamato da tutte le sigle sindacali perché «ancora una volta vengono utilizzate le retribuzioni e le pensioni come un bancomat per fare cassa e per ripianare le inefficienze e le inadeguatezze dei vertici manageriali e i lavoratori dell’Inps si trovano di fronte a una riduzione della retribuzione 2013 di circa 300 euro mensili a fronte di un aumento dei carichi di lavoro dovuti alla riduzione del 15% del personale». Le istanze a livello nazionale si riflettono anche in provincia di Monza e Brianza. Per i sindacati «è uno scempio che va fermato prima che metta in ginocchio i lavoratori, i pensionati, le famiglie e l’intero sistema di sicurezza sociale». Da qui i possibili scioperi. Intanto si registrano anche proteste da parte dei cittadini. Come quelle avvenute a Seregno per la chiusura dell’Inps nella giornata di lunedì 30 settembre. Una chiusura non annunciata per tempo e comunicata agli utenti solo nel corso della stessa mattina. Così alcuni cittadini si sono rivolti ai carabinieri di piazza Prealpi per segnalare l’accaduto.