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Lesmo, spiraglio per l’Om: si cercano nuovi soci

L’industria meccanica di Lesmo si trova in crisi di liquidità. Operai e soci dell’azienda sperano nell’ingresso di nuovi soci: solo in questo modo si potranno salvare i posti di lavoro.
Lesmo, spiraglio per l’Om: si cercano nuovi soci

Cercasi nuovo socio per risollevare le sorti delle Officine Meccaniche di Lesmo. Questo sembra l’auspicio o forse l’ultima spiaggia per non far chiudere l’azienda di via Delle Officine che assembla macchinari per la produzione di cavi d’acciaio. Infatti l’impresa presente a Lesmo dal 1962, sta affrontando una crisi di liquidità e i 63 dipendenti si trovano in cassa integrazione straordinaria da qualche mese. In più i vertici societari hanno presentato nelle scorse settimane la richiesta di concordato in bianco al tribunale di Monza. I sindacati però nutrono ancora qualche piccola speranza. “La proprietà in questi ultimi giorni ha speso parole su eventuali nuovi soci che potrebbero rilevare l’attività – ha detto Antonio Castagnoli della Fiom Cgil – . Sarebbe veramente utile per tutelare le professionalità dei lavoratori coinvolti in questa crisi. Soprattutto pensando che l’Om ha ancora mercato a differenza di altre realtà industriali, che chiudono perché non riescono più a vendere i propri prodotti”.

Infatti solo qualche settimana fa alcune tute blu hanno terminato un ultimo lotto di produzione, che ha permesso ai lavoratori di ricevere la busta paga arretrata di maggio. Per il momento la condizione tra i cassaintegrati è quella dell’attesa per capire cosa succederà. “Non possiamo fare altro che aspettare e sperare che qualcosa cambi in meglio” ha detto il delegato Rsu Giuseppe Perego. Con ogni probabilità ad inizio novembre la richiesta di concordato in bianco da parte delle Officine Meccaniche potrebbe essere accolta dal tribunale monzese.

Intanto lo stabilimento lesmese è sempre più chiuso e deserto. In piena estate i dipendenti avevano anche fatto dei sit-in di protesta fuori dai cancelli con la solidarietà anche delle amministrazioni comunali di Lesmo e Camparada, che avevano presenziato insieme ai sindacati. A distanza di tre mesi rimane attaccata una sola bandiera della Fiom Cgil sulla recinzione dell’impresa, come rimangono appese le speranze, che qualche nuovo socio che salvi il salvabile, di una situazione ormai incancrenita da un po’ di tempo. Nelle prossime settimane si farà chiarezza su tutta la situazione, ma la speranza dei lavoratori e dei sindacati è che oltre alle tante parole nelle prossime settimane le promesse diventino realtà. Per il momento la produzione è ferma e a meno di colpi di scena improbabili sarà molto difficile vedere riaprire i cancelli e far tornare le tute blu al lavoro.