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Lavoro: l’autunno della Brianza si preannuncia caldo

Non c’è solo il caso Gianetti Ruote: diverse le aziende in fase di ristrutturazione. Ma c’è anche chi assume. La Cgil Monza Brianza ha fatto il punto.
Corteo lavoratori Gianetti
Corteo lavoratori Gianetti Fabrizio Radaelli

Smart working, aziende in crisi, blocco dei licenziamenti, riforma degli ammortizzatori sociali, politiche attive di ricerca del lavoro da rivedere, accesso con green pass alle mense aziendali.Oltre alla carenza di materie prime e alle multinazionali che delocalicalizzano.

Il panorama autunnale sul lavoro in Brianza si presenta pieno di problematiche da affrontare, non tutte risolvibili a livello locale ma bisognose di decisioni a livelli superiori. A fare il punto è stata la Cgil Monza Brianza che lunedì mattina in una conferenza stampa ha passato in rassegna le principali problematiche sul tavolo alla ripresa dopo le ferie.

In primo piano le crisi aziendali: la Gianetti Fad Wheels di Ceriano Laghetto che ha licenziato 152 dipendenti con una mail (in corso anche una causa dinanzi al tribunale per attività antisindacale); poi il settore chimico, con esuberi annunciati alla Cit di Arcore, alla Sterilmilano di Monza, alla Axalta di Cavenago e alla Zincol Ossidi di Bellusco, sia pur a fronte delle assunzioni alla Thermofisher e alla Roche di Monza. Poi il caso Adac (Automobil club tedesco) che ha deciso di delocalizzare dei servizi mettendo a rischio i 56 dipendent della sede italiana di Monza, e i casi di posti a rischio alla Alco (Varedo) , alla Galimberti di Limbiate per arrivare alla monzese Icar (130 dipendenti) un paradosso dato che l’azienda ha commesse ma è stata aperta la procedura di fallimento.

Insomma, di carne al fuoco ce n’è: «Siamo aperti al confronto – ha sintetizzato Angela Mondellini, segretaria generale dalla Cgil Monza Brianza- i dati sulla produzione e sulla occupazione sono leggermente positivi, ci attende la grande sfida del Pnrr ma resta tanta gente che è rimasta senza lavoro e ha smesso di cercarlo».