L’assemblea generale 2019 di Assolombarda: «Affrontare la crisi del settore automotive» – VIDEO

VIDEO - Un fragoroso e lungo applauso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto al Teatro alla Scala di Milano l’assemblea generale 2019 di Assolombarda. Gli interventi delle istituzioni, di Carlo Bonomi, del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Affrontato anche il tema della crisi automotive, un settore presente anche in Brianza.
Assolombarda Assemblea generale 2019: Carlo Bonomi, Sergio Mattarella, Fabrizio Sala, Beppe Sala
Assolombarda Assemblea generale 2019: Carlo Bonomi, Sergio Mattarella, Fabrizio Sala, Beppe Sala

Un fragoroso e lungo applauso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto al Teatro alla Scala di Milano l’assemblea generale 2019 di Assolombarda a cui partecipano i protagonisti del panorama imprenditoriale e istituzionale italiano. Il presidente Mattarella, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, la presidente del Senato Alberti Casellati sono stati accolti dal presidente di Assolombarda Confindustria Milano, Monza Brianza, Lodi Carlo Bonomi e dal sindaco di Milano Beppe Sala. Prima dell’avvio dei lavori Bonomi ha ricordato Giorgio Squinzi, patron di Mapei e già presidente di Confindustria, scomparso nel pomeriggio di mercoledì all’ospedale San Raffaele di Milano.

VIDEO: L’ARRIVO DEL PRESIDENTE MATTARELLA AL TEATRO ALLA SCALA

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In apertura il saluto del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. «Se c’è da lavorare lavoriamo, ma dateci ascolto», ha detto il sindaco chiedendo l’autonomia senza farla diventare una battaglia di partito.

Modello Milano. «Per la stabilità delle istituzioni nazionali e la positività del rapporto con l’Europa e con il mondo lei è stato un’ancora di salvezza per il mondo imprenditoriale milanese e lombardo», ha esordito il sindaco rivolgendosi al presidente della Repubblica: «Milano è una sorta di anticipazione del futuro. Chi vuole vedere come sarà l’Italia fra dieci anni deve venire qui. È il ’modello Milano’, capace di coniugare impresa e ricerca, di attirare investimenti esteri ma anche di realizzare “misure inclusive” dal punto di vista sociale». Adesso all’Italia «serve una visione, un piano che dia l’idea di un Paese capace di valorizzare le sue qualità».

Innovazione e digitalizzazione. «La digitalizzazione è fondamentale nel rapporto con i cittadini – ha sottolineato Fabrizio Sala – Abbiamo un piano anche per le imprese: l’innovazione va perseguita mettendo insieme pmi, centri di ricerca e istituzioni».

L’assemblea generale 2019 di Assolombarda: «Affrontare la crisi del settore automotive» - VIDEO
Assolombarda Assemblea generale 2019


Parola poi al presidente Bonomi che ha toccato tutti i temi caldi dell’attualità economica italiana.

Appello alla politica. Le urne europee hanno decretato la sconfitta del sovranismo e il Governo deve assecondare la nuova Europa. Al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Carlo Bonomi chiede una manovra di discontinuità profonda. «Stupiteci – dice nel suo discorso – L’Italia ha una nuova occasione in Europa. Ora sta alla politica capire e cogliere le occasioni offerte da un nuovo quadro internazionale, identificando con chiarezza il nostro ruolo e i nostri interessi».

Cuneo fiscale. Nel suo discorso rivolgendosi proprio al Capo dell’esecutivo chiede di «far scendere deficit del debito», ma anche di riavviare «i cantieri di Tav, gronda di Genova, Alta velocità e passante dell’A1 a Bologna. E anche di abbattere il cuneo fiscale a favore dei lavoratori ma per 14 miliardi e non 2».

Contante. A Bonomi chiede di non tassare il contante perché «chi lo usa per evadere non lo deposita in banca».

Automotive. Il presidente di Assolombarda vorrebbe poi che Palazzo Chigi avocasse a sé il dossier Automotive.
«La crisi dell’automotive può diventare la vera crisi industriale dell’Italia. Il pericolo viene dagli investimenti asiatici in altri paesi europei sulle tecnologie per trazione ibrida e full electric. Il settore, forte anche in Brianza, conta 6mila imprese e 93 miliardi di valore della produzione oltre al 6% del pil».

Futuro. Gli altri temi trattati sono la filiera-futuro,giovani, donne, tecnologia e sostenibilità: «Basta furti di futuro ai giovani. Vogliamo imprese in cui lavorino insieme più over 65enni e più under 35enni. Dobbiamo pagare di più i giovani». Respinta l’idea del salario minimo rimandando al confronto con i sindacati il problema.

«Dobbiamo fare meglio – ha detto Bonomi – contro le morti sul lavoro. Lo stato deve impegnarsi di più ma nelle nostre imprese dobbiamo fare meglio per la formazione diffusa».

Fisco. «Non diteci che volete tassare merendine e biglietti aerei per finanziare il buco contributivo di Alitalia», ha detto parlando del fisco e chiedendo «di recedere da quota 100 e reddito di cittadinanza e di convogliare le risorse verso altre politiche». Poi la stoccata a Matteo Salvini: «Non si guida un paese da un balcone o da una spiaggia».

Una nuova Italia. «Non sarà la spesa pubblica decisa dalla politica a salvarci, ma uno Stato diverso – ha detto – L’indifferenza verso decisioni pubbliche è un lusso che non ci possiamo più permettere. O costruiamo un’Italia nuova e più giusta, oppure il Paese non sarà capace della svolta civile ora più che mai necessaria. Diamo vita a un nuovo, grande e condiviso anelito civico e di cittadinanza. Non c’è un Nord e un Sud, non c’è industria contro servizi, non ci sono grandi contro piccoli. Restituiamo all’Italia, tutti insieme, dignità e orgoglio. “Dobbiamo riscoprire una nuova stagione dei doveri”», ha concluso Bonomi citando Aldo Moro.

VIDEO: L’INTERVENTO DI CARLO BONOMI

Ha preso poi la parola Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria: «La vera sfida è tra l’Europa e il mondo esterno. Il lavoro è un fondamentale punto di partenza per una ripresa di tutta la società: Abbiamo amore per il paese e passione per l’impresa. Priorità a lavoro, infrastrutture e giovani: necessario ridurre la disparità tra i territori e ripristinare l’ascensore sociale per dare a tutti una possibilità di affermarsi».

E poi: «Occorre operare sulle infrastrutture. Ci sono stanziati 70 miliardi facciamo come Genova ed Expo, agiamo subito in deroga per sbloccarli. Non chiediamo all’Europa di fare più debito ma di accedere ai fondi per finanziare»

La conclusione dei lavori è affidata al presidente del consiglio Giuseppe Conte.

«Siamo il secondo mercato manifatturiero in Europa e siamo nel G7 grazie a voi – ha detto rivolgendosi alla platea – La guerra dei dazi ci mette alla prova e faremo di tutto per limitare i danni. C’è crisi dell’automotive, ma l’Italia è solida, la disoccupazione è diminuita, soprattutto per i giovani, ma è ancora molto alta».

«Ma abbiamo riacquistato fiducia a livello europeo e la prima conferma è la nomina di Paolo Gentiloni nella commissione europea. Lo spread è diminuito, abbiamo avuto risparmi per 18 miliardi: l’obiettivo è di diminuire carico fiscale e il cuneo fiscale per i lavoratori».

E poi l’Iva: «Abbiamo scongiurato l’aumento dell’Iva, non era scontato. Abbiamo usato la dote dalla diminuzione dello spread. Per la lotta all’evasione vogliamo incentivare i pagamenti digitali premiando i consumatori che li utilizzano».

«Dobbiamo potenziare le nostre infrastrutture, anche gli asili nido. La vera sfida è sbloccare le risorse gia impegnate. Vogliamo un piano per il sud ne beneficerà tutto il Paese. E poi dobbiamo raccogliere la sfida ambientale: introdurremo due fondi per 50 milliardi anche per le fonti rinnovabili».

Sono tante le sfide che il nuovo governo vuole affrontare: «No alla patrimoniale. Vogliamo rilanciare il settore delle costruzioni, riprenderemo il piano per l’industria 4.0 e l’incentivazione dei contratti di apprendistato. Offriamo un ampio progetto riformatore, vogliamo ridurre i tempi della giustizia.Affrontiamo insieme queste sfide».