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La K-Flex e il primo maggio: lettera di Camusso ai lavoratori in corteo a Monza

Solidarietà anche da Portella della Ginestra per i lavoratori della K-Flex di Roncello in corteo a Monza lunedì 1 maggio in occasione della festa del lavoro e dei lavoratori. I 187 dipendenti licenziati hanno ricevuto una lettera della leader della Cgil, Susanna Camusso.
Lavoratori della K-Flex di Roncello a Monza l'1 maggio 2017
Lavoratori della K-Flex di Roncello a Monza l’1 maggio 2017 Fabrizio Radaelli

Solidarietà anche da Portella della Ginestra per i lavoratori della K-Flex di Roncello in corteo a Monza lunedì 1 maggio in occasione della festa del lavoro e dei lavoratori. In corteo con i sindacati anche i lavoratori della Panem di Muggiò.
I 187 dipendenti K-Flex, licenziati pochi giorni fa con un telegramma e ormai vicini ai 100 giorni di presidio permanente davanti all’azienda che ha deciso di chiudere il sito produttivo in Brianza, hanno ricevuto una lettera della leader della Cgil, Susanna Camusso.

“Sono ben consapevole che oggi per voi e per le vostre famiglie non è un giorno felice come invece dovrebbe essere – scrive Camusso prima di ripercorrere le tappe salienti della difficile vicenda roncellese – Non può essere che un’azienda italiana, in attivo, senza alcuna ragione industriale se non quella di pagare meno i lavoratori, trasferisca all’estero le produzioni e che dal Governo non si alzi una voce, si ponga un problema, si metta in atto un’azione di persuasione. Nulla! Saremo con voi domani e dopodomani e finché ci sarà da lottare per trovare una soluzione. Rinsaldiamo questo legame e questa promessa”.

“La scelta della K- Flex di chiudere la procedura e mandare le lettere di licenziamento è una dimostrazione di arroganza ma anche di impotenza da parte del nostro Governo  e del Mise”, ha detto Camusso in occasione delle celebrazioni per i 70 anni della strage di lavoratori che provocò 11 morti e feriti.

Di lavoro ha parlato a Milano anche il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni puntando l’attenzione su provvedimenti che aiutino le imprese a non delocalizzare. “In Lombardia abbiamo avviato tante iniziative importanti a sostegno del lavoro, ma ci dovrebbe essere una pressione fiscale più bassa ma questo non dipende da noi. Ci sono anche diverse situazioni che preoccupano, come quello della K-Flex, su cui bisogna intervenire ed è il Governo a doverlo fare. Ribadisco, bisognerebbe avere una pressione fiscale più bassa e incentivare le aziende a rimanere sul territorio e non delocalizzare”, ha detto alla cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro, al Conservatorio di Milano.

Solidarietà e richiesta di intervento del Governo nelle parole di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera: “Bisogna che il Governo intervenga per bloccare i 187 licenziamenti chiesti dalla K-Flex nello stabilimento monzese di Roncello. È inaccettabile che un’azienda, che ha ricevuto ingenti finanziamenti pubblici, decida di delocalizzare all’estero alla rincorsa dei bassi salari – riferiscono fonti di agenzia – Si dimentica che questa impresa è leader mondiale nella produzione di isolanti termici e acustici e che richiede la prestazione di lavoratori di alta professionalità. I licenziamenti rappresentano una scelta sbagliata e miope, di un capitalismo malato e ingordo. Bisogna impedire che questo avvenga: non solo si mettono sul lastrico 187 famiglie, ma con i soldi dei contribuenti italiani si finanzia la disoccupazione.

“È un fatto intollerabile che delinea un atteggiamento spudoratamente antisindacale e scorretto. In questi mesi Mdp ha chiesto al Governo di intervenire in maniera più netta per far rispettare gli accordi presi dall’azienda. Non possiamo nemmeno aspettare che intervenga il giudice come chiesto dai lavoratori: serve un intervento immediato nei confronti di chi non rispetta i patti e prende i soldi della Cassa Depositi e prestiti per finanziare le proprie attività. Le delocalizzazioni non si fanno sulla pelle dei lavoratori”, ha commentato Arturo Scotto di Mdp (Movimento Democratici e Progressisti).

Le federazioni provinciali di Sinistra italiana, Rifondazione comunista e Possibile invitano a non spegnere i riflettori sul caso e a mantenere alta l’attenzione, a opporsi a leggi che permettono licenziamenti collettivi senza validi motivi e senza ammortizzatori sociali con discussione di leggi contro la delocalizzazione. Chiedono che governo e Regione percorrano tutte le strade possibili per riaprire il tavolo di discussione e che dai Comuni del Vimercatese arrivino politiche di sostegno per le famiglie colpite.

E l’intervento del governo è auspicato da Andrea Mandelli, senatore monzese di Forza Italia che nei giorni scorsi ha presentato una mozione ad hoc.