La crisi tra Europa e Russia preoccupa il made in Brianza

L’Unione Artigiani lancia l’allarme alla vigilia delle possibili sanzioni nei confronti di Mosca che potrebbero danneggiare l’export. «Per la Brianza è vitale mantenere aperti i canali commerciali con Mosca».
I saloni world wide di Mosca
I saloni world wide di Mosca archivio

Artigiani brianzoli preoccupati per i venti di guerra che giungono dall’Est. La crisi tra Unione Europea e la Russia per quanto successo in Ucraina e in Crimea fanno temere contraccolpi economici al made in Brianza in caso di sanzioni nei confronti della Russia. «Anche l’Italia sarà chiamata a prendere posizione al G7 per deliberare sanzioni economiche contro Mosca. In questo quadro – rileva Marco Accornero, segretario dell’Unione Artigiani di Monza e Btrianza – il rischio serio è che venga messo a repentaglio un mercato importante per l’export di Monza e Brianza. Soprattutto per il settore legno-arredo temiamo che l’inasprimento dei rapporti con il governo Putin porterà gravissimi danni anche all’artigianato. Il mondo del mobile ma anche di moda, tessile, oreficeria, meccanica e calzature potrebbe risentire in modo pesante di questa crisi, chiamando in causa non solo gli artigiani che esportano direttamente ma anche l’indotto di aziende più grandi. Non a caso l’Italia è il quarto partner commerciale della Confederazione russa». Un mercato particolarmente florido se è vero che nel 2013 i volumi commerciali tra Italia e Russia sono aumentati del 25% e addirittura quadruplicati negli ultimi quattro anni». L’Unione Artigiani di Monza e Brianza ipotizza che entro il 2017 l’export del made in Italy possa arrivare a 16 miliardi di euro. «Per l’Italia e la Brianza – conclude Accornero – è vitale mantenere aperti i canali commerciali con Mosca».