Inps Monza, i lavoratori in malattia non si fanno trovare: boom di ricorsi per le visite

Stefano Buzzi della Cisl è il nuovo presidente del Comitato provinciale dell’Inps. Si occupa dei ricorsi presentati dagli utenti. La maggior parte riguarda le persone in malattia non rintracciate a casa dal medico per le visite fiscali. Che rischiano sanzioni pesanti
Stefano Buzzi
Stefano Buzzi

Si giustificano dicendo che erano sotto la doccia e non hanno sentito, che erano proprio usciti in quel momento, che erano andati a trovare la mamma. Oppure si sono dimenticati di comunicare il cambio di residenza o, peggio ancora, sono risultati irreperibili perchè sul citofono, come usa in qualche stabile, non c’erano cognomi ma numeri. Sono le persone che non vengono rintracciate quando arriva la visita medica di controllo domiciliare, quella possibile, in certe ore del giorno, se non si è andati al lavoro per malattia. Sono queste le situazioni che più delle altre diventano oggetto dei ricorsi analizzati dal Comitato provinciale dell’Inps.

Situazioni che possono avere conseguenze pesanti come la mancata corresponsione della retribuzione per i primi dieci giorni di malattia o per tutto il periodo di permanenza a casa se la mancata reperibilità si verifica anche in altre occasioni. Vicende che nascono anche dalla mancanza di informazione, tanto è vero che l’anno scorso è stata avviata una collaborazione con i medici perchè contribuissero a orientare i loro pazienti spiegando loro anche gli effetti della violazione delle regole sulle cosiddette visite fiscali.

Il Comitato non si occupa solo di questo, ma anche di tfr quando un’azienda è fallita, di naspi, cioè di indennità per il licenziamento o anche di questioni più strettamente pensionistiche. A presiederlo, recentemente, è stato chiamato Stefano Buzzi, classe 1947, già consigliere per otto anni dell’organo che controlla e verifica il funzionamento degli uffici e decide sui ricorsi presentati dagli assicurati.

Un sindacalista di lungo corso che come responsabile del Welfare della Fnp Monza Brianza Lecco da tempo ha a che fare quotidianamente con i problemi dei pensionati. Il Comitato, per esempio, ha condiviso con la direzione dell’Inps l’introduzione della prenotazione obbligatoria degli appuntamenti. Da ottobre in via Correggio (e da prima anche nelle altre sedi brianzole di Vimercate, Cesano, Seregno e Desio) il servizio può essere richiesto da telefono fisso (numero verde 803.164), da cellulare (06.164.164) o, per chi è in possesso del Pin, attraverso il sito www.inps.it servizio Sportelli di Sede.

«Era diventata una necessità – precisa Buzzi, nato a Monza, diplomato in ragioneria – sia per avere una più efficiente modalità di accesso agli sportelli, sia per garantire una migliore relazione con il pubblico». L’Inps in Brianza ha 213 dipendenti. Come altrove non si è proceduto a sostituire il personale andato in pensione: «È l’ente -continua Buzzi- da cui passa il funzionamento del sistema di protezione sociale del Paese. Pur non trascurando la sostenibilità finanziaria dell’istituto, non va dimenticato che i servizi sono destinati a cittadini, sovente fragili, portatori di diritti di cittadinanza, riconosciuti e protetti dalla Costituzione»