Il Made in Brianza raccontato su Youtube nella miniserie dell’inglese John Dickie con Assolombarda: il video

Il Made in Italy raccontato con le immagini dalla miniserie “Qui ogni impresa è possibile” realizzata dall’inglese John Dickie su iniziativa di Assolombarda. In Brianza ha visitato le aziende Passoni (biciclette Vimercate), Brugola (sistemi di fissaggio Lissone), Flexform, Boffi (arredo design Meda e Lentate sul Seveso), Elettronica Aster (Barlassina).
John Dickie a Monza con la bicicletta Passoni
John Dickie a Monza con la bicicletta Passoni

Il Made in Italy raccontato con le immagini di una miniserie su iniziativa di Assolombarda, puntando anche sulla Brianza. Lo ha fatto John Dickie, professore di Storia italiana all’University College di Londra, conduttore e scrittore inglese che ha lavorato per Bbc e Discovery Channel, conosciuto per i suoi libri sull’Italia, realizzando “Qui ogni impresa è possibile”, un lavoro che mette in luce le eccellenze imprenditoriali di Milano, Monza, Lodi e Pavia in quattro puntate da 20 minuti.
Un’opera presentata all’assemblea generale annuale di Linate con un trailer. In Brianza ha visitato aziende come Passoni (biciclette Vimercate) , Brugola (sistemi di fissaggio Lissone) , Flexform, Boffi (arredo design Meda e Lentate sul Seveso) Elettronica Aster (Barlassina).

LA PUNTATA SULLA BRIANZA


LE QUATTRO PUNTATE SUL CANALE YOUTUBE DI ASSOLOMBARDA

Tra i territori raccontati nella mini serie “Qui ogni impresa è possibile” c’è anche quello della Brianza, analizzato attraverso storie di aziende di diversi settori. Cosa l’ha colpita di più del loro modo di fare impresa?
Prima di fare le interviste per la miniserie, conoscevo molto poco la Brianza. Innanzitutto, durante la mia visita, sono rimasto colpito proprio dall’altissima concentrazione di imprese nella provincia di Monza-Brianza. Non conosco niente di paragonabile nel mio paese. Sapevo già che le piccole e medie imprese, tipicamente aziende di famiglia, sono un punto forte di questo territorio. Ma non mi rendevo conto di quante ce ne fossero nello spazio di pochi chilometri! Adesso ho capito il vero significato della frase “ecosistema economico”.

Poi c’è stato il contatto con le imprese stesse. Ho trovato 5 aziende straordinarie, vere protagoniste, capaci di conquistare importanti nicchie nel mercato globale. Sto pensando per esempio alla Brugola, fornitore di fiducia per molti famosi marchi di automobile, soprattutto negli Stati Uniti. Oppure, nel settore dell’aeronautica, Elettronica Aster: il mercato indiano rappresenta il 40% del loro fatturato.

Il Made in Brianza raccontato su Youtube nella  miniserie dell’inglese  John Dickie con Assolombarda: il video
John Dickie alla Flexform

Le eccellenze del nostro territorio sono sufficientemente conosciute all’estero? Le aziende straniere hanno qualcosa da invidiare a quelle brianzole? E viceversa il nostro territorio ha qualcosa da imparare rispetto al modo di fare impresa all’estero?
Anche se non posso dire che la Brianza in sé sia così conosciuta in giro per il mondo, molte aziende hanno conquistato una fama globale perché sanno benissimo come proiettarsi all’esterno, come comunicare il marchio ai clienti di tutto il mondo. Nel mobile, per esempio, Boffi e Flexform vivono della loro capacità di trasmettere l’identità inconfondibile dei loro prodotti. Persino un ignorante come me, che ho comprato mobili all’Ikea , sa riconoscere un divano Groundpiece, anche se non ne so il nome. E questo nonostante la sobrietà e la semplicità che sono caratteristiche del linguaggio della Flexform.

Nel caso delle cucine Boffi, la mia visita mi ha fatto capire l’importanza e l’intelligenza dell’investimento che l’azienda ha fatto nel personale stazionato in giro per il mondo. Non è semplice, per esempio, interpretare i sogni di un cliente cinese super esigente, e tradurli nel “linguaggio” Boffi per poi essere concretizzati in una cucina su misura. In tutti e due i casi, dunque, siamo di fronte ad una sinergia tra design, ricerca, comunicazione del marchio e tecnica artigianale che ha pochi rivali al mondo.

Il Made in Brianza raccontato su Youtube nella  miniserie dell’inglese  John Dickie con Assolombarda: il video
John Dickie alla Flexform

Chi sono gli imprenditori che l’hanno più colpita in questo viaggio tra le aziende? E quali i prodotti più innovativi?

Onestamente non saprei scegliere, anche perché non so niente di ingegneria e dunque chiedermi di giudicare il grado di innovazione di un radar della Aster rispetto a quello del cuscino col rullo della Flexform sarebbe assurdo.
Avrei un prodotto preferito, però, che mi ha dato l’enorme piacere di far morire d’invidia i miei amici ciclisti. Per un paio d’ore la Passoni mi ha prestato una delle loro bellissime bici in titanio. A riprese finite, ho fatto cinquanta volte il giro della fontana della Reggia di Monza. Non volevo smettere. Ho riscoperto lo stesso piacere che ho trovato nella bici quando ero piccolo. Adesso ho capito perché i clienti della Passoni vengono da tutto il mondo a Monza per farsi fare una bici personalizzata, e perché hanno un vero e proprio culto addirittura delle saldature del telaio.

In base all’esperienza di questa mini serie è alla sua conoscenza dell’Italia su cosa il nostro Paese deve recuperare terreno rispetto agli altri?
Non sono un economista e quindi non oserei fare una diagnosi dell’economia italiana. So soltanto che, come ha detto Jody Brugola, che le piccole e medie imprese sono il “petrolio” dell’economia italiana e che andrebbero valorizzate.

Il Made in Brianza raccontato su Youtube nella  miniserie dell’inglese  John Dickie con Assolombarda: il video
John Dickie alla Flexform