Icar di Monza: doccia gelata dal tribunale

Il giudice ha respinto la richiesta di amministrazione straordinaria presentata da Icar, l’azienda monzese di apparecchiature di grande potenza, da tempo in stato di insolvenza. I sindacati convocano per giovedì 11 l’assemblea dei lavoratori.
Monza Icar
Monza Icar Fabrizio Radaelli

Doccia gelata per la Icar di via Isonzo, a Monza . Il tribunale fallimentare di Milano ha respinto la richiesta di amministrazione straordinaria (con successiva nomina di un commissario governativo) presentata dal liquidatore. A questo punto la speranza è in uno dei soggetti industriali (pare siano tre) che si sarebbero detti interessati ad acquisire l’azienda, specializzata in condensatori e apparati elettrici di grande potenza. Ma a questo punto i tempi si fanno davvero stringenti.

I sindacati hanno indetto assemblee dei lavoratori per giovedì 11 febbraio, dopo che martedì 9 avranno un nuovo incontro con il liquidatore per verificare gli sviluppi della vicenda.

«Abbiamo chiesto immediatamente -riferisce Gabriele Fiore della Fim Cisl- di avere il testo della ordinanza del tribunale. I motivi del no all’amministrazione straordinaria sarebbero nel fatto che all’epoca della presentazione della domanda (il 2 dicembre, ndr) l’azienda non aveva i requisiti numerici (era scesa sotto i 200 dipendenti in forza di dimissioni volontarie di alcuni lavoratori). Una motivazione che il liquidatore ci ha detto di aver respinto. Per noi sindacati la priorità è la salvaguardia dell’occupazione: questo è quello che detta la linea della nostra condotta».

«La richiesta di amministrazione straordinaria si basava sullo stato di insolvenza dell’azienda -conclude Fiore-. Se ci sono soggetti industriali interessati a rilevarla, bene, Altrimenti è verosimile che si proceda verso il fallimento».