Powered by

I sindacati sulla Gianetti di Ceriano: «Chiusura scelta scellerata nei confronti di 152 famiglie, la vicenda deve arrivare al Parlamento»

Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm: «Indetta un’assemblea permanente con sciopero ad oltranza, in campo con ogni iniziativa possibile affinchè finisca quest’incubo che ha fatto cadere nell’angoscia e nell’incertezza 152 famiglie, chiesto un incontro alla società e alla Regione».
La Gianetti Ruote di Ceriano
La Gianetti Ruote di Ceriano

Fim Cgil Brianza, Fim Cisl Monza, Brianza e Lecco e Uilm Milano – Monza e Brianza dicono no alla chiusura della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto.

In un comunicato le tre organizzazioni sindacali dicono di essere state «informate a mezzo pec, nel tardo pomeriggio di sabato 3 luglio, da parte della società Gianetti Fad Wheels della volontà di chiudere senza alcun preavviso lo stabilimento di Ceriano Laghetto, leader nella produzione di cerchioni nel settore dei veicoli pesanti».

«Una notizia arrivata a ciel sereno mentre i lavoratori avevano appena terminato il lavoro straordinario del sabato» aggiungono i sindacati. «Immediatamente abbiamo incontrato le lavoratrici e i lavoratori e abbiamo indetto un’assemblea permanente con sciopero ad oltranza per contrastare questa scellerata decisione che riteniamo del tutto sbagliata e priva di ogni fondamento. Abbiamo chiesto un incontro alla società e un incontro anche alla Regione Lombardia. Ma non ci fermeremo qui: abbiamo intenzione di coinvolgere le più alte istituzioni per convincere la Società e il Fondo Quantum a retrocedere dall’intenzione di porre fine a più di 100 anni di storia industriale della Gianetti» dicono.

«Vogliamo che questa vicenda approdi anche al Parlamento – aggiungono – perché riteniamo che la Gianetti Fad Wheels abbia tutte le carte in regole per continuare a produrre nel sito brianzolo e riteniamo anche che, quanto successo sia l’ennesimo atto di arroganza di una Società che si è disinteressata dei propri dipendenti prendendo una decisione senza aver ascoltato le parti sociali e disattendendo le raccomandazioni del Presidente del Consiglio Draghi a evitare i licenziamenti utilizzando gli ammortizzatori sociali».

«Non sappiamo quale sia la motivazione reale di questa scelta scellerata – concludono – ma metteremo in campo ogni iniziativa possibile affinchè finisca quest’incubo che ha fatto cadere nell’angoscia e nell’incertezza 152 famiglie».