Gianetti Ruote, l’azienda davanti al giudice annuncia la cassa straordinaria per cessazione

Lo riferisce la Fiom Cgil Monza Brianza. Sarebbe stata concordata con il Ministero dello Sviluppo economico martedì. “Chiediamo - afferma Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom brianzola - se questo corrisponde al vero. Il Mise ci dica se ha cambiato posizione rispetto a quello che fino ad ora ha invece sostenuto e cioè che a Ceriano Laghetto si debba continuare a produrre salvaguardando l’occupazione».
Il presidio Gianetti di mercoledì in Regione
Il presidio Gianetti di mercoledì in Regione

L’azienda non vuole dare seguito al tentativo di conciliazione che il sindacato aveva proposto nell’udienza del 17 agosto. Anzi, come riferisce una nota della Fiom Cgil Monza Brianza, davanti al giudice del Tribunale di Monza ha affermato che martedì, in un incontro con il Ministero dello Sviluppo economico, ha concordato l’uso della cassa straordinaria per cessata attività. Cassa che potrebbe durare un anno.

È stato questo l’esito dell’udienza di giovedì 9 settembre per la causa intentata da Fim, Fiom e Uilm della Brianza contro l’avvio della procedura di chiusura del sito di Ceriano Laghetto fatta dalla Gianetti Fad Wheels e il conseguente licenziamento di 152 persone. Ora si attende una nuova udienza che verrà fissata nei prossimi giorni per proseguire l’istruttoria aperta dal ricorso sindacale.

“Chiediamo – afferma Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – se questo corrisponde al vero. Il Mise ci dica se ha cambiato posizione rispetto a quello che fino ad ora ha invece sostenuto e cioè che a Ceriano Laghetto si debba continuare a produrre salvaguardando l’occupazione. Per noi la Cassa integrazione per cessazione di attività non è uno strumento da contemplare per risolvere la vertenza. Questo concetto lo abbiamo anche ribadito ieri nell’incontro avuto con gli assessori Guidesi e Rizzoli di Regione Lombardia ricevendo dagli stessi un forte sostegno. Adesso è necessario che ci sia una convocazione urgente da parte del Mise”.

Il Ministero aveva proposto all’azienda 13 settimane di cassa speciale per verificare possibili acquirenti che, in effetti, nel frattempo si sono palesati. Ora se fosse confermata la cassa per cessazione lo scenario cambierebbe. Fim, Fiom e Uilm, infatti, hanno chiesto che lo scenario sia quello della reindustrializzazione, per mantenere il più possibile i posti di lavoro. Elemento indispensabile, secondo le organizzazioni dei lavoratori, per raggiungere un accordo che al momento non c’è. La proposta dell’azienda attualmente non va oltre la cassa straordinaria per cessazione dell’attività.

L’attuale procedura di licenziamento, che i sindacati contestano davanti al tribunale perchè l’azienda non ha sfruttato i 75 giorni previsti per trovare soluzioni ma ha dato per assodata la chiusura, scade il 16 settembre. Dopo questa data i licenziamenti potrebbero diventare operativi. Se il giudice dovesse dare ragione a sindacati e lavoratori la procedura verrebbe revocata.