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Gianetti ruote, il muro della proprietà: i lavoratori preparano l’ultima battaglia

La proprietà della Gianetti ruote di Ceriano si oppone all’ultimo tentativo dei sindacati e dei lavoratori di trovare una via di uscita ai licenziamenti.
Un presidio dei lavoratori   della Gianetti
Un presidio dei lavoratori della Gianetti

«Non abbiamo potuto fare altro che prendere atto della impossibilità di raggiungere un accordo che tutelasse al meglio i lavoratori e la collettività che saranno pesantemente colpiti dagli effetti dei licenziamenti»: così hanno scritto i sindacati subito dopo l’ultimo tentativo di trovare un’intesa con la proprietà della Gianetti ruote per salvare i posti di lavoro.

Così non è stato, venerdì 17 settembre, «di fronte alla rigidità delle posizioni al tavolo», scrive la Fim Cisl, e allora i rappresentanti dei lavoratori preparano l’ultima battaglia per sventare il licenziamento di 152 lavoratori a Ceriano Laghetto.

«Dobbiamo purtroppo evidenziare che l’incontro che si è protratto sino a tarda sera si è concluso con esito negativo e senza nessun accordo tra le parti, principalmente a causa della indisponibilità dell’azienda a costruire qualsiasi percorso che oltre alla chiusura dello stabilimento di Ceriano prevedesse a carico dell’azienda un serio impegno, peraltro auspicato e favorito anche da Regione Lombardia, per la reindustrializzazione del sito e la massima difesa possibile dei posti di lavoro» ha scritto la Cisl.

«L’azienda si è inoltre opposta alle richieste sindacali di protrarre anche solo di alcuni giorni la durata della procedura di 75 giorni in essere, richiesta che, come organizzazioni sindacali, avevamo posto per avere un tempo extra per evitare in extremis la tagliola dei licenziamenti».