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Gianetti Ruote, i sindacati rivelano: «Il fondo Quantum starebbe pensando di vendere»

Ceriano Laghetto, dopo l’annuncio della chiusura e del licenziamento di 152 persone, si attende la risposta dell’azienda che starebbe valutando se intraprendere altre strade oltre alla fine della produzione. Risposta attesa al massimo entro lunedì mattina. Il sindacato propone il ricorso alla cassa, la ripresa dell attività e la ricerca di un eventuale acquirente. Con l’aiuto del Mise
Nicola Fratoianni davanti alla Gianetti con i lavoratori del presidio
Nicola Fratoianni davanti alla Gianetti con i lavoratori del presidio

«L’Azienda, nell’incontro avuto in Assolombarda, non ha escluso la possibilità di recedere dalla propria iniziale posizione annunciando che il Fondo Quantum, proprietario della Gianetti, starebbe pensando alla vendita del sito di Ceriano».

La rivelazione, nero su bianco, è dei sindacati: Fim Cisl Monza Brianza Lecco, Fiom Cgil Monza e Brianza e Uilm Uil Milano Monza e Brianza si sono sentite dire dalla proprietà che c’è una possibilità di cedere lo stabilimento brianzolo. Questo sperano i 152 lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, finora fermi alla volontà della proprietà di chiudere e basta.

L’obiettivo è di riavviare quanto prima l’attività produttiva per rendere la fabbrica appetibile a nuovi acquirenti e salavare il più possibile i posti di lavoro. La direzione della Gianetti sta valutando in queste ore, così è stato promesso alle organizzazioni dei lavoratori, una strada alternativa alla semplice cessazione della produzione prospettata finora. la risposta dovrebbe arrivare entro la fine della settimana, lunedì mattina al più tardi. Per la settimana prossima è già fissato un nuovo incontro in Assolombarda, il 14 luglio, mercoledì. Allora se la risposta della società fosse positiva si potrebbe già entrare nel merito e delineare una soluzione che preveda il ricorso ad ammortizzatori sociali straordinari.

Intanto continuano gli attestati di solidarietà ai lavoratori. A far visita al presidio che continua alla fabbrica è arrivato anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e deputato, tra i primi a suggerire un interessamento del Mise alla vicenda per ridisegnare il futuro dell’azienda.